La casa.

Written By: bruno - Gen• 11•19

Il padrone di casa,una volta incombeva sull’uscio o attendeva comodo nel suo ufficio la rata dei sei mesi,sei mesi per sei mesi il pagamento della pigione,si guardava allora,a chi aveva una casa di proprietà considerandolo un ricco se non ricchissimo e lo si salutava piegando il capo addirittura con rispetto perché era proprietario,ricco proprietario di una casa,una casa,il sogno di molti poveri italiani.Liberarsi da quel semestre era un desiderio paradisiaco,liberarsi da quel saluto sussiegoso di testa davanti al “tuo padrone” di casa che si prendeva anche i soldi,i tuoi sudati soldi accompagnati da quel saluto mese dopo mese anno dopo anno era la massima aspirazione a cui tendere,pretendere,imporsi come ultima vitale meta.E infine,infine fu casa,molti poterono entrare nella “dorata” condizione di nuovo proprietario, di vero e proprio proprietario,proprietario ,di una casa,l’appartamento,le stanze con tanto di cesso,cesso finalmente in casa,in casa come quello dei ricchi.Liberi si credevano,liberi ci credevamo,liberi eravamo dal funesto semestre e dal sussiegoso inchino se,se non fosse che un nuovo romano padrone,padrone che non vediamo nemmeno ha messo un mastino cartaceo alla nostra porta,alla porta delle nostre sudate morte illusioni.Lo Stato,lo Stato signore e signori.lo Stato si tiene ora le chiavi,le catene dei nostri insonni semestri,bussando ancora e ancora picchiando alla nostra porta con manate di gabelle e protervi balzelli.

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