Il notaio.

Written By: bruno - Giu• 15•18

Fanno duecentomilalire disse- come per giustificarsi l’artigiano al ricco notaio che estrasse il denaro con indifferenza,quasi con fastidio.Sa-ci sono stati degli imprevisti,ho fatto il prezzo minimo che le potevo fare.Il notaio non guardò più nemmeno in faccia l’uomo dietro il banco sentendosi ancora più infastidito da tutte quelle lunghe inutili scuse e il denaro poi,il denaro a lui che importava,proprio niente.Anche se grave ,faceva le commissioni ancora lui,lui,lui per sentirsi per qualche istante ancora vivo,vivo anche ascoltando le queruli balbettate cerimonie di un artigiano ,un artigiano che vendeva al massimo prezzo quello che voleva fare apparire come giusto,giusto prezzo,anzi favorevole all’acquirente.Che volete importasse al notaio di quelle grosse monete rosse tirate fuori di colpo con fastidio indifferente,di monete non ne avrebbe più spese lui ,mai più,lui doveva morire, morire e lo sapeva,lo sapeva ,aveva solo qualche giorno ancora prima di essere chiuso per sempre,per sempre dimenticato in una bara.Così,ogni mattina,ancora passo durante la mia passeggiata ,passo davanti al grande palazzo di quel notaio,palazzo giallo con tanto di cortile e rampicanti verdi,sempreverdi anche in inverno.Oggi non vi abita più nessuno,nessuno che faccia il notaio,è passato tanto,tanto tempo ed è morto,morto anche l’artigiano,in questi giorni di quel giorno.

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