Dedalus.

Written By: bruno - Lug• 20•15

Gli piaceva quell’edizione di Dedalus di Joyce,con la copertina rigida,l’editore era Frassinnelli,lui non ne aveva mai sentito parlare,comunque Frassinelli si auto definiva il maggior editore vivente.A lui piaceva quell’edizione di carta fragilissima,come di scarto che, nel girare la pagina poteva strapparsi.Gli piaceva quella fragilità’.Questo Dedalus era alla terza edizione ed era del 1943,ecco perché quella carta, carta che poteva lacerarsi, anche solo al tatto.Il romanzo non gli piaceva,storie di bambini e di collegio,a lui Joyce era sempre piaciuto,ma quella lettura stentava ad avviarsi,si arenava dopo poco pagine,lo stancava leggere.La traduzione era di Pavese di cui lui,in tempi lontani era stato un ammiratore incondizionato,un Pavese del 1943 dunque,nel 1943 si ammazzavano ancora in guerra, ed i treni carichi di ebrei viaggiavano da tutta Europa verso la morte.In mezzo alla guerra è difficile pensare che si possano stampare libri eppure,eccolo qua,il libro.La copertina rigida di un grigio leggermente sfumato,con al centro un uomo,un uomo senza gambe,forse un antica statua, un uomo con le gambe mozze,stringeva, con un lungo sproporzionato braccio un enorme ala. Chi era,e cosa rappresentasse non indago’ .1943,i tedeschi avevano già preso la batosta di Stalingrado e andavano di corsa inseguiti dai russi verso Berlino,mentre i treni di Eichmann viaggiavano a tutto vapore e a tutto vapore correva con loro la morte.1943 si stampava un libro;Dedalus, con tanto di sopra copertina grigia e rossa:”uno dei più discussi scrittori d’Europa in una fedele e vivente immagine”,si recitava, stampato sotto il titolo ,uno dei più’ discussi scrittori d’Europa,povera Europa,povera,ed era ancora li,così l’Europa,con i tedeschi alla porta!Commenti critici,brevissimi nei giornali d’epoca:Piccolo della sera,1933,Domus,Gazzetta del popolo della sera,La Stampa,l’Italia e, Oggi,tutti erano del 1933.C’era anche un nastrino di un bianco stinto come segnalibro,e,un segnalibro per un lettore fa sempre bene,è bello,giusto,necessario penso’.Nell’ultimo piego della sopra copertina in fondo al libro,la casa editrice citava gli autori che aveva stampato fino ad allora:Melville,Stevenson,e altri che lui non riconosceva,di cui uno,Hurston ,aveva scritto un libro dal titolo che lo affascinava”:I loro occhi guardavano Dio”gli venne subito da correggerlo in:”I loro occhi hanno distolto lo sguardo da Dio”,ma non lo avrebbe stampato nessuno,nessuno,nemmeno Frassinelli .Ed in mezzo a quei nomi chi vide?Kafka,”il Processo”,Kafka,”Il messaggio dell’Imperatore”, Praga gli apparve improvvisa in tutto il suo splendore,in tutta la sua grandezza.Kafka ,era stato fortunato,in quegli anni di merda era sopravvissuto all’olocausto, morto prima dell’avvento di Hitler.1943 il mondo precipitava nella catastrofe e andava verso la fine, esausto,stanco di uccidere grondando sangue, mentre stampavano Dedalus.

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