Creatura fortunata l’innocente, creatura viva sopra una carnosa foglia di tropico bagnato di rugiada piangente, creatura assennata e folle, creatura schiaffeggiata e vincente della sua stessa gioia, incompresa e amata dal nocciolo infantile di chi la tange, e derisa e venerata insieme, tu sei colei che dette il senso materno e chiaro al volger del giorno di chi cerca il suo cammino Sponda immobile all’infinito moto di questa terra a noi insicura.
Francesca Pierucci.
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