Pensare a qualche cosa di elevato;a volte dà la senzazione di essere in qualche posto elevato,al disopra,sopra,oltre;fuori:uscire,uscire finalmente dalla carne dei sensi e dei bisogni di stomaco o di intestino,o di cuore o di testa;testa,intesa come luogo di dolore o benessere:essere dunque, senza alcun mal di testa,insomma.Chissà se esiste un luogo fuori,fuori elevato,talmente elevato che non partecipi del nostro fegato e del complesso venoso che circola nei corpi e che si collochi veramente fuori,fuori,come pensiero pieno di immagini figurate.Immagini senza stomaco e senza mal di testa ma benessere asintomatico generale che lo ponga,finalmente nello stato di “pensare”.Ma poi cosa pensa?Sarà la materia cerebrale zeppa di antichità e istinti a pensare?Sarà proprio quella?Ma se è zeppa di sitinti e moti automatici a che potrebbe pensare,pensare poi,gli tocca forse?Quella provvede,amministra,ordina;qualche volta soccombe a sè stessa, a che serve allora?Comunque pensare,pensare a qualche cosa di elevato ci fa sentire elevati,per cui migliori;qualche volta semplicemente furbi, “intelligenti” in grado di saltare la fila della vita.Ecco,saltare la fila,mettersi in mostra : la storia è tutta qua,mettersi, in mostra,per virtù o senza virtù o anche senza.Forse è meglio fantasticare,fantasticare;altrochè pensare a cose elevate e ,chiamare semplicemente fantasticherie tutto quello che non si capisce di “elevato”,e così il cerchio si chiude una volta per tutte.
Cogito.
Written By: bruno
-
Mar•
21•21
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