Cassinari & c.alla Fondazione.

Written By: bruno - Giu• 09•14

La Fondazione  Piacenza-Vigevano, mette in mostra alcune  opere, della sua vasta collezione d’Arte.Molto probabilmente su suggerimento di: Gazzola,Milani,Pareti,come facenti parte di quel consiglio,vengono esposti,Cassinari,Mosconi,Morlotti,Chighine,Bellandi.Guardare questi dipinti è come immergersi in una sorta di bella epoque,o tempo, dove si credeva a tutto,quando si accettavano  balbettando, stilemi manierati.Ognuno di questi artisti realizza un  modo suo  proprio,in un  dialetto unitario ,dettato dal gusto di allora,gusto formato da critici   mercanti,banche.Fuori dal loro stilema di superficie non c’è  nulla,nulla,si avverte solo il vuoto,siamo di fronte ad un “modo”,solo un modo,trapassato,svuotato,sterilizzato dalla deflazione quotidiana che, alla luce del crudo oggi,non ha piu’ valore.Tutto risulta incomprensibile,insignificante e  si guarda e apprezza, per esagerazione,come pezzo di costume o cronaca.Specie di eta’ dell’oro dove,e quando, tutto appariva vero,nuovo,creativo, “grande”.Vuoti archetipi, modelli ripetuti che partono da una specie di  corrosa figurazione,  birignao di  gusto, che sa di convenzione  ,tic,come vi sono, appunto, in ogni bella epoque o fiera  dell’ingenuita’. L’oggi non ammette piu’ alcun valore,nessun valore,nemmeno  quello appeso alle pareti della Fondazione Piacenza-Vigevano.L’oggi non se ne frega  nulla di isterie “artistiche”,testi critici compresi,l’oggi è stato preso anche troppo per il culo e, per troppo tempo,da gruppetti mercenari-mercantili.L’arte è morta,è proprio morta,anche quella dei  cessi della ditta  Duchamp,detti “fontane”,piccole e famose ceramicate bare per pisciarci dentro.Insopportabilmente  anacronistico ,  leggere o ascoltare testi da critici tv-visibilmente  screditati,critici   stipendiati ,quanto  “famosi”  compiacenti avvocati,che finiscono con i loro argomenti ,per cessati finanziamenti,nel nulla.Un pubblico enorme si mette, generalmente ancora in fila, per il gusto di mettersi in fila ( non so se in questo caso) ad “ammirare” il sè,contemplando sè stesso, in fila, in ogni occasione di mettersi, appunto, in fila,e, ammirare,non si capisce bene cosa.Se,  vi è rimasto ancora l’entusiasmo per queste belle file, significa che siete   ingenui ,questo, è un punto a vostro favore,non buttatelo ,continate a credere ,vivete insomma,vivete, fin quando potete,in fila.

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