Bruno Missieri.

Written By: bruno - Mag• 21•14

Uscire dal corpo,vedere sè stessi attraverso il segno,l’intreccio,la molteplicita’ di forme,graffi,pensati,ordinati,compatti,in armoniose, scandite campiture.Il “naturale” si trasforma in concetto,il concetto in colore,denso, sovrapposto migliaia,migliaia di volte,cancellando defininitivamente la carta,la tavola,il supporto.Sono immagini senza fondo,vertiginosi abissi intricati di una vegetazione che ripete sè stessa all’infinito.E poi,campiture d’azzurro poetiche,ossigenate,gonfie di respiro,poderosi oasi blu’ per una pausa in lotta,come un conflitto acceso sul bianco della tavola o del foglio.Eco di quel complicato,intricato tracciato,labirinto,frantumazione del sè che si oggettiva scarnificato,venato di rosso o rosa,sopra un muro, come una vegetazione imbalsamata,pietrificata,stampato simulacro del sempre su di un confine,un aldila’ di  frontiera.Non è mai  segno naturale,la sua “naturalia”,è forma,  pensiero, fuori da ogni cronologico avvenimento,astrazione che prende forma in un naturale estraniamento utile alla sua composizione,utile all’intervallo che occorre per la sua riflessione del fare.Si scompone infine e ancora ,e infine si intrica  si distende con accenti di stupore e sorprendente meraviglia, come segno che nasce dal profondo con molte stratificazioni e per  molte stratificazioni,come primigenia impronta evocata,scavata,confermata.Non è difficile trovare nelle sue tavole la poesia,poesia inaspettata ,di toni blu, accesi notturni, puntolini gialli,glialli come quelli delle lucciole,non è difficile sentire il vento,o sentirsi pensosi dentro i suoi giardini di pochi fiori,che,  fluidificano  acquosi,profondi, immoti.Tutto è sospeso evocato,tutto è fissato per sempre nell’atmosfera che diviene essa stessa rappresentazione cristallina della sua “Naturalia” senza uomini, umano  pero’ è il suo gesto,umana presenza è l’io,il suo io, che guida e si fa guidare da un misurato procedere.L’uomo,l’umano è immanente,permea e  supera il suo stesso lavoro,spettatore e creatore,lui che si prosciuga, si nega all’attenzione visibile,lui si fa invisibile,soppraffatto come è dalla contemplazione,dalla meraviglia che ritrova sprofondando in perenni nascite e rinascite.Pulsioni profonde lo pervadono,scarni archetipi che sulla superficie salgono e  vogliono dire cose, ma anche pensieri,sopratutto idee.

Naturalia, Palazzo Farnese,Bruno Missieri.

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