Addio professore.

Written By: bruno - Giu• 19•13

Il professore,nell’aula dalle grandi finestre parlava e spiegava,dalla sua cattedra.Portava sempre la cravatta, il professore,ed era, in un certo senso non privo d’eleganza contadina,contadina per quell’aria che si tirava appresso da un paesino della provincia di Piacenza.Gli alunni,tutti ragazzi di curiosa attenzione ,lo ascoltavano.Spiegava in piedi,la vita di un pittore che non ricordo ,bisogna aggiungere, che,il professore ,era spiritoso e sapeva attrarre con il suo sapere quelle giovani menti, accompagnandosi con un tentennar di testa,volgendosi ora da un lato e ora girando il suo lucido cranio,esclamando, verso il soffitto,non so piu’ cosa.Quella pelata aveva qualcosa di cereo, rosato affascinante,trasparente, tirata, senza una piega,senza un solco che la increspasse.Cominciai ad osservare piu’ attentamente quella testa, su cui la luce si stendeva uniforme ,in degradanti toni perfetti. Vi scivolava l’occhio,lo sguardo l’abbracciava nei piccoli toni di rosa trasparenti che ricordavano la cera.Pareva dovesse incendiarsi come il sole,accendersi,bruciare in una strana fiammata che solo lui,quel cranio, calzato di pelle sana,poteva generare.Improvvisamente,in mezzo alla fronte,ecco ,un capello,solitario,un capello,lungo lungo, di un grigio con accenni argentati,un capello solo,piantato in mezzo alla fronte,ritto, si alzava e dondolava mollemente,senza  mai afflosciarsi.Disubbidendo alla  gravita’ ,antenna,lunga una spanna,solitaria, sfidava lo spazio,comunicava con lo spazio,ondeggiava,dondolava, poi sempre tornava alla posizione iniziale,ritta.Quello,che il professore spiegava si perse improvvisamente, nell’aria come un sordo rumore di fondo,il solitario capello, irriverente mottegiava i gesti del capo, li contraddiva,motteggiava le parole,irrideva alla storia dell’arte,scoppio’  una risata e poi, un altra e un’altra ancora,la classe rideva,rideva smodatamente, di quel capello,fattosi protagonista.Il professore  guardo’ stupito la classe , apostrofo’ i maleducati mascalzoni,quindi rimase immobile,con la sua giacca, e, il colletto bianco,tutti tacquero.Con un gesto imperioso, il professore , sedette, continuando la lezione,il capello  era scomparso,sotto la luce della lampadina il suo cranio calvo torno’ a splendere come un frutto maturo.Quel professore verra’ sepolto,domani,e noi lo abbiamo amato,addio professor Arisi,addio.

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