A mia figlia Ti auguro di non esser mai bersaglio di crudo disamore, di non dover mai mendicare un occhio su di te, come fiore brama la pioggia del mattino Ti auguro che nessuno sfregi la tua anima con meccanismo implacabile di pesante aratro, e mieta i fiori di maggio del tuo cuore con il suo vertiginoso vuoto, che calpesta il fuoco sacro dell’amore. Ti auguro di mantenere il sorriso di bambina, quando le tue gote indifese e tonde sorridevano come il pianeta Azzurro agli astronauti.
Francesca Pierucci.
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