Voerrei tornare ancora sulla lettura di quella edizione,mi pare 1973-Einaudi-volume di Cesare Beccaria:dei delitti e delle pene”.Quando ne parlo in giro ,la gente,le persone ,mi guardano con aria di sufficienza e,forse un poco di compatimento,consgliandomi qualche bel fiore d’oggi,fiore dei loro giardini s’intende.Dei delitti e delle pene-edizione Einaudi–è libretto di poche pagine,poche quelle di Beccaria,ma,a corredo del libro vi sono tutte le polemiche-e fanno circa 600 pagine-,di elogi e e dotte detrazioni che fanno quell’edizione rara,interessante:sopratutto,attuale,attuale ,in un epoca dove se qualche cosa non è attuale o “contemporanea” conta ,conta un fico secco,come roba fresca insomma con tanto di data e anno che si insinua nell’oggi:come lo yogurt.