Una bella mano di bianco.

Written By: bruno - Gen• 05•18

Da piccolo odiavo perfino l’asilo , andavo al Mirra,mi accompagnava mia sorella Marcella,si chiamava Marcella, come mia nonna morta a Rodi ma,quella volta Marcella ,mi portò fino in Piazza Borgo,era di fretta ed io altrettanto di fretta girai i tacchi e corsi verso Piazza Cavalli con il mio cestino di cartone,l’asilo mi andava stretto.In Piazza verso via calzolai c’era un formidabile Zampanò nostrano,un Ercole che strappava catene truccate e mangiava lamette rigorosomente Solinghen che tritava e ingoiava.Dopo un piccolo giro di visita a questi fenomeni, attraversavo il voltone che andava durettamente nel cortile del Gotico, salivo sedendomi sopra uno di quei peducci di marmo posti ai piedi dello scalone del Palazzo e fu li,proprio li che mia madre,forse avvisata da qualcuno mi vide,mi guardò , non disse nulla
e da quel giorno fui dispensato per sempre dall’andare all’asilo.Questa mattina,nella mia solita passeggiata,passo sotto il voltone del cortile del Gotico e vedo quei due peducci di marmo fatti candidi,bianchi bianchissimi.Ho pensato, vuoi vedere che qualcuno ha pensato di pulirli?Ma non sono troppo puliti così?Potevano almeno lasciali del loro colore cremisi,si cremisi,mi sono avvicinato e ho toccato ,ho toccato con mano;sui due peducci era stata data una mano di bianco,dico ,una mano di colore bianco.I tempi non cambiano mai,restano sempre gli stessi, c’è ancora chi da una mano di colore a due pezzi di marmo su cui un tempo sedevo,stanco dell’asilo.

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