Un pretino alla Biffi.

Written By: bruno - Gen• 29•22

Ecco il vostro giornale di casa Libertà;oggi ,alla pagina (che leggo al bar qualche volta),oggi alla pagina della “cultura”-per il giornale arte- un pretino recita e ammanisce una lezioncina alla Biffi;lezioncina vecchia come il mondo del suo e,vostro maestro Andrea Dall’Asta,quel Gesuita di Fontevivo Parma,che si avvita sull’arte preistorica ma post-moderna del gesto,ovvero la mossa religiosa” che farebbe bene e potrebbe farla e forse fa, essendo architetto ,benissimo anche in proprio, lui,il gesuita gestuale-che poi ,questa gestuale sedicente “divina arte” è affettazione o,birignao di questi lunghi tristi tempi:tristi, per equivocare altro;cipria,solo cipria,come i cicisbei s’incipriavano un tempo per essere e apparire meno naturali , ostentando un passo di danza tradendo una loro naturale possibile e autentica arte del ballo facendoci solo artificiosamente dentro.Insomma ,questi snob primitivi per vezzo che, il pretino ammaniva in forma di filastrocca ieri alla platea della Biffi,lascia da sempre di stucco;come se un quadro,un quadro,una scena,un mondo riproposto,ricreato dalla e in virtù della sua materia non fosse, anche ancestrale gesto,ma non solo gesto; fosse un mondo-moto autentico ,fosse allucinazione inimitabile del suo esecutore a cui nemmeno un gesuita come Dall’Asta o un pretino qualunque può cercare di tentare,sopratutto capire e apporre il suo superficiale e superfluo,sopratutto non richiesto come sempre da sempre per l’arte libera,o libera arte il solito conformista vecchio censorio gesuitico: “superiore imprimatur” che vorrebbe farla ,sopratutto ,anche potabile “arte” di massa,sopratutto commerciale pensiero unico offerto e corroborato;per bontà “divina” come in antico messaggio inculcato alle “masse”.

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