Toscani, Presidente Fondazione.

Written By: bruno - Feb• 23•19

Non si capisce bene come il dottor Toscani,Presidente della Fondazione,possa esprimere pareri definitivi circa l’uso e il futuro della cultura a Piacenza,non si capisce perché non si ravvisano competenze specifiche nel “ramo” se non quelle in materia notarile e dell’immediata burocratica adesione alle opere di solidarietà.Il dottor Toscani ha evidentemente dei suoi personali gusti che nessuno mette in questione,tendenze passioni ma, non è detta o detto che questa sua personale tendenza o non solo quella debba per forza essere il futuro della città,nessuno infatti credo possa parlare o ricordi del dottor Toscani o di un suo passato culturale come protagonista anche solo a livello cittadino.Leggendo al bar il solito quotidiano di Piacenza,leggendo in modo distratto per mancanza di appeal,leggo qui e la(da fior a fiore)leggo che, il dottor Toscani non desidera fare del palazzo ex Enel un deposito.Ma,un deposito, esimio dottore è e sono tutti i musei del mondo un deposito che testimoni o testimonia non solo il presente ma sopratutto un passato,deposito che dovrebbe esporre un valore,deposito di valore al di fuori al di là o dentro il tempo,tempo che si stratifica a futura memoria,così è in tutto il mondo,così è in tutti i musei,compresi quelli che il dottor Toscani auspica , coadiuvato dai suoi esperti consiglieri che vorrebbero “storicizzare” immediatamente (sic) ,su due piedi questo (orribile)presente,mentre ogni secolo storicizza sempre il passato secolo.Bisogna tuttavia sottolineare che il dottor Toscani si è appoggiato e appoggia in toto il teatro a Diego Mai,Mai messo li dal partito comunista italiano,partito che pare ora addirittura estinto da tempo nonostante questo suo radicamento cittadino, in barba ad ogni concorso di cui non ho mai sentito,forse e certamente per mia distrazione, parlare.C’è poi un architetto (Ferrari) per la Ricci Oddi,architetto che non sa che pesci pigliare dove ,nella collezione di sua competenza si trova un deposito enorme nelle cantine della stessa che non può essere esposto per mancanza di spazio o spazi ma sopratutto perché l’ex Enel non può e non deve diventare un deposito (Toscani) ,per cui non si sa che fare di tutto quel materiale acquisito dalla Galleria,materiale acquisito non certamente per essere messo in cantina.Suggerirei a questo punto di lasciare andare alla malora tutto l’ accatastato,aprire a cascata per nuove intenzionali tendenze di moda e di mercato nell’ex Enel,cascate effimere s’intende del tutto intenzionali,cascate che Toscani dichiara necessarie essendo “moderne”, fregandosene di un qualche altro valore o “valore” in cui ognuno crede di voler “depositare” a futura memoria un qualsiasi manufatto,posto che la momoria possa avere qui un futuro o perlomeno testimoni un qualche intenzionale valore visto che, e qui ,la storia si ripete, come scrive Constant :”nazione infrollita da un eccesso di civiltà,divenuta vanitosa e frivola per l’educazione del potere arbitrario,e nella quale le luci stesse restano inutili,dal momento che la luce rischiara la strada,ma non dà agli uomini la forza di percorrerla”:

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