Il “giocondo”.

Written By: bruno - Lug• 04•14

Il buon banchiere tedesco, con tanto d’ elmo e corna, impavido stette, davanti all’aedo fiorentino,che ,invece del solito mandolino, imbraccio’, per l’occasione la sonora cetra, del  vate.Dopo  lo sberleffo a Omero,  per vanita’ recitato, davanti al prode provvisto di corna,il fiorentino,fisso’, ancora una volta il cielo, contento del suo ricordo   d’Atene ,sorrise,come  il  felice,sorrise,il fiducioso ,sorrise,tendendo il palmo della mano e, attese .Il buon tedesco ,   di bianche corna cinto,non perse tempo ,e, commento’, indicando la mano tesa,  fissando  il vate negli occhi, con un sonoro pernacchio ,accompagnato da  un impertinente, raus!Gli astanti , interdetti,stupiti,meravigliati, per contagio si misero a sbottare:”mai fare del bene agli asini,si consuma acqua e sapone”,senza capire a chi si dava dell’asino (e perchè si parlasse d’asini),se, al “poeta” o al tedesco.Qualcun altro ‘ indignato  rispose:”raglio d’asino non giunge al ciel”.Da  parte tedesca venne fuori anche Nietzsche, con un somaresco:y-a,y-a, solo allora , apparve a tutti chiaro, di trovarsi nel paese dei balocchi, per il gran numero di somari che sedevano in quel consesso.”Il Paese dei Balocchi” mitico paese,  decantato da Lucignolo,reclamizzato nel mondo, come  nuova Atene,paese,dove,  quando,e se, si entra umani , si esce ciucci.Ciucci,ciucci,ciuccio,anche il divino Omero,per tacere di Renzi che se la ride ,ride,ride , con quella sua coda col ciuffo ,  d’animale “giocondo”.

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