Nel 1568 il Duca Ottavio Farnese,come abbiamo gia’ specificato precedentemente per il patto di non vendetta, fu obbligato all’acquisto dei Feudi del Conte Giovanni Anguissola,feudi di:Riva Carmiano ecc.ecc. per il prezzo di centossentanovemila duecentossessantasei lire,quindici soldi e sei denari di moneta Piacentina,non bruscolini.E cosa ne fa di questo acquisto,dopo tre giorni investe,col titolo di Feudo e di Marchesato,Paolo Vitelli di Citta’ di Castello uno dei piu’ vecchi ufficiali della sua corte.Cosi’ come fara’ con il Feudo di Calendasco nel 1688 a favore del Perleti. Disfandosene ,obbligato a comprare,quello che avrebbe volentieri incamerato vendicandosi dell’assassinio di Pier Luigi Farnese.Obbligato,subendo con atto autorevole ma anomalo per i tempi,quando,in quei tempi, si rapinavano anche i viventi.Un bel rospo,e poi,questo Santo della famiglia Confalonieri gli doveva pesare con piu’ forza in una lotta sottile, fra potere ed ossequio religioso.Fra l’apparire e l’essere,in una societa’ che non riconosceva il perdono e piu’ avanti spiegheremo l’enormita’ di questo odio represso.In questo conflitto sta tutto il mistero del Legato San Corrado,depositato nell’archivio di Calendasco,che,dimenticato,rimosso,anche dalle coscienze,dovra’ attendere la fine dei Farnese e dei Borbone,non solo ma superare i giorni di Napoleone.Per poi ripresentarsi con forme fantastiche create ex novo da spiazzati storici,quasi gli studiosi fossero impediti,paralizzati da questo lungo sonno a cui fu costretto il Legato San Corrado.Se ne era persa ogni memoria,documento “oppresso” collegato ad un delitto,ad una congiura.
San Corrado:il Santo negato.
Written By: bruno
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Ott•
08•12
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