Ricordatevi che siete mortali.

Written By: bruno - Nov• 19•14

Cesare,ed era Cesare,nel “De bello Gallico”,detta, che i barbari, che lui intendeva sconfiggere,la notte,prima della battaglia emettevano urla e suoni mostruosi nel buio della foresta per terrorizzare i nemici.Questa messinscena grottesca spesso funzionava e metteva in fuga,o demotivava gli eserciti assedianti.Cesare,che era, ed era Cesare, ai suoi soldati allora ripeteva:questi son solo uomini,selvaggi,barbari che emettono solo suoni,ma dietro quelle urla spaventevoli e mostruose vi sono  uomini,solo uomini,soltanto uomini che ,domani vedremo in campo aperto e sconfiggeremo.Noi,che siamo solo noi, e non siamo Cesare,abbiamo pero’ imparato da lui che, le minacce, le urla,contano poco per l’esito finale di una battaglia.A qualcuno viene la bava alla bocca nel leggere questo blog,qualcuno si sente perseguitato,qualcuno ancora, lo vorrebbe spento,buio,cancellato per sempre, per un suo puerile desiderio infantile di onnipotenza.Noi, non portiamo odio per nessuno,ripeto nessuno,nessun senso di rivalsa,nessuna invidia,conosciamo il mondo e sappiamo che gira immutabile, sempre allo stesso modo.Tutto quello che facciamo pero’,o scriviamo senza odio e rancore,lo scriviamo, perché esce dalla bocca della gente,per rasentare la banalità’,riportiamo semplicemente ,quello che la gente pensa e mormora solo per paura.Quindi, coloro, o ,quelli che vorrebbero,con la bava alla bocca, spegnere questo blog,devono stamparsi bene nella testa e nella mente che, spento,rimarrebbe sempre quello che tanta,tanta, ma tanta gente pensa,dice, a mezza voce di nascosto, dice,ripete e,  a quella non c’è legge o ipertrofico ego infantile che potrà’ mai farla tacere.Sopratutto, ricordatevi che siete mortali,ed anche gli Imperatori romani, Cesare compreso,che era,  ed era Cesare, durante il trionfo,  pagava apposta uno schiavo, perché all’orecchio gli sussurrasse :ricordati che sei mortale,in mezzo alle ovazioni ed a sconci lazzi dei suoi soldati.Pero’ ,devo in tutta franchezza  e modestia confessare che non conosco, se, si usa ,fra i barbari, come voi.

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