Giornata della povertà,in cui della pietà bisogna guardarsi sempre,una giornata dove ci si interroga della parola del giorno e,nel calendario, oltre quelle dei Santi vi si frammischiano tante parole che si dedicano volentieri ad un riflessione:oggi è quella della povertà.E qui occorre riflettere quanta ricchezza di pensiero mette ognuno nel discutere e dare corpo al concetto,oltre che allo stato di povertà,immaginarsela,averla vissuta,temerla,desiderarla,essendo irraggiungibile a volte ,anche per chi volesse capirla, avendo povertà di pensiero,quindi ,per immaginarsi una qualche povertà, che è poi anche quella dei ricchi è solo questione di quanta intelligenza sta nella nostra scatola cranica e che; per capirne il poco-che non sempre è quello materiale- ci vuole il molto.Insomma: per immaginarsi una qualche povertà ci vuole una certa ricca-sensibilità che non sempre quella che si vede ,come povertà ,è il sintomo anche della miseria,anzi ,questa-la miseria-è il vero e autentico partimonio universale che impoverisce chi, a parole la evoca.