Plinio il vecchio.

Written By: bruno - Apr• 01•18

Quanto da me sia detestata la memoria di Annibale credo lo si sia capito nelle molte cose che scrivo e,se l’odio verso i romani di questo combattente fu il motore di tutte le sue imprese tanto da essergli stato tributato grande valore anche come comandante,grande valore che tuttavia facilmente lo si concede a chi ci combatte se non altro per dar proprio merito all’impresa che lo sconfingge,questo a dimostrere ripeto il proprio valore più che il valore dell’avversario è regola antica, risulta infatti difficile ammettere di essere stati battuti da una mezza calzetta in virtù di un qualche trucco che i romani ripudiavano in ogni combattimento.Vero è che Annibale alla fine fu costretto ad avvelenarsi per non cadere in mano dell’esercito romano,vero che fu rasa al suolo la sua città ,Cartagine ma,se è vero tutto questo è altrettanto vero,come scrive Plinio il vecchio nella sua storia delle arti antiche che:”così a poco a poco le varie nazioni sono state accolte nelle clientele di Roma,e ogni differenza è stata talmente abolita che perfino di Annibale si vedono statue in tre luoghi di Roma,proprio nella città nelle cui mura egli,solo dei nemici,arrivò a scagliare la lancia.”-“Passique gentes in clientelas ita receptae,et adeo discrimen omne sublatum ,ut Hannibalis etiam statuae tribus lochi visantur in ea urbe cuius intra moros solus hostium emisi asta.”

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