La distruttività umana appare alla ragione insensata, infatti non ha un fine, se non perpetrate se stessa, attuare il proprio soddisfacimento dell’istinto sadico, molto più frequente di quanto non si creda. Non c’è differenza fra quella psicologica e quella fisica, solo il grado di patologia di chi la perpetra, infatti quella psicologica permette il nascondimento e la mimetizzazione del distruttore. La distruttività umana ci circonda quotidianamente come una nebbia pervasiva e nascosta. Essa si estrinseca spesso nelle piccole cose.
Francesca Pierucci.
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