Di fuori di testa ce ne sono sempre stati ma quello di Giovanni Barreca li sottolinea ancora tutti:lui e i suoi complici,figlia compresa.Che cosa sia stata la “santa” inquisizione qui si rappresenta bene nella sua atrocità di un vivido contemporneo.Infatti,contemporaneo e vividezza sono gli elementi che non si affievolisco mai,mai in teste bacate in nome e per “conto” di un qualche “dio”.
Le perle nere di Kella.
In data 17 giugno 2023, Salvatore Aldobrandi, un uomo di 78 anni residente a Sanremo, è stato arrestato su ordine della procura di Imperia per il caso di Sargonia Dankha, una 21enne di origine irachena e naturalizzata svedese, scomparsa in Svezia a dicembre del 1995. Le accuse contro l’uomo sono omicidio volontario aggravato da futili motivi e soppressione di cadavere: l’arresto è avvenuto a conclusione delle indagini avviate dopo una denuncia della famiglia di Dankha alla procura.
L’uomo aveva avuto una relazione con Dankha negli anni Novanta, quando gestiva un ristorante in Svezia. A seguito della scomparsa gli investigatori svedesi avevano trovato alcuni capelli e tracce di sangue di Dankha in una macchina a lui riconducibile, e per questo lo avevano arrestato. Tuttavia la legge svedese non permetteva di incriminare formalmente una persona per omicidio in assenza del cadavere, quindi nel 1996 l’uomo era stato rilasciato.
I magistrati che hanno seguito il caso, hanno collaborato con quelli svedesi, portando in Italia i fascicoli e facendoli tradurre. Non è chiaro cosa abbia accelerato poi le indagini dopo tutto questo tempo, la procura sostiene di aver trovato «prove schiaccianti» per le quali è stata ordinata la custodia cautelare: l’uomo, secondo l’accusa, avrebbe ucciso Dankha durante il loro ultimo incontro, nascondendo poi il corpo
L’ipotesi degli investigatori fatta all’epoca fu che la ragazza fosse stata smembrata nella cucina del ristorante di Aldobrandi per poi essere trascinata e gettata in una discarica. La vicenda è stata sostanzialmente ignorata per anni fino a quando la Procura di Imperia la scorsa estate non ha ricevuto una denuncia della famiglia della donna, che è riuscita a far arrestare Aldobrandi Al momento dell’arresto Aldobrandi era in Italia, in Liguria, dove si era trasferito dopo il rilascio delle autorità svedesi. Lasciò definitivamente la Svezia, nonostante là avesse dei figli. A Sanremo l’uomo aveva iniziato una nuova vita al fianco di un’altra donna. Pare che in Italia, sia risposato due volte e che abbia avuto complessivamente circa otto figli. Il suo avvocato sostiene la tesi per cui una fuga non sarebbe verosimile, considerata l’età di Aldobrandi. Altresì quella di “rendersi invisibile”, facendo disperdere le sue tracce.
Si attendono le fasi del processo
Kella Tribi.
Gaza.
Nel gazzabuglio,creato ad arte da molti e,molti,risultano essere fin troppi,in cui si accusa Israele di “sproporzione” della risposta,nessuno nota che vi sono ancora:nonostante le chiacchiere degli ostaggi israeliani in mano ad Hamas ma,il fatto curioso,che lascia perplessi è che Hamas con gli ostaggi,tiene in ostaggio-o vorrebbe tenere in ostagggio- anche tutta Israele.
Il morto in casa.
Santa sede & Israele:un modo diverso di vedere il mondo,specialmente per quel che riguarda la Santa Sede che ha fatto guerra all’ebraismo per duemila anni e,credo sia difficile,molto,molto difficile fargli cambiare opinione:che poi è sempre solo una sua opinione,opinione opinabile e con mille buone “ragioni” ma,per quel che riguarda il buono e l’opinabilità resta sempre solo una chiacchiera,conta sempre chi il morto ce l’ha in casa-Israele- e che cosa ne pensa ,sopruttto il che fare per il futuro:infatti il lutto resta ,e viverci è complicato,almeno complicato.
Errori.
Insomma:prime incrinature nel fronte pro Israele:incrinature che seguono un atteggiamento globale-contro Israele-:senza tener conto che Israele,Israele è costretto da Hamas :da Hamas che usa i palestinesi come scudi umani,inumanamente,freddamente:insinuando dubbi e sensi di colpa in un occidente sdraiato sul lettino di un qualche psicologo che gli fa ripetere errori ed omissioni.
Sarà.
Sarà che non ho capito nulla:nulla,o vedo con occhi diversi la situazione Israele Hamas,sarà che il “mondo” ,per ragioni economiche tiene al petrolio e vorrebbe un governo filo arabo in quella regione:governo con meno,o senza Israele.Insomma sarà,quel che dovrà essere ,ma qui,qui,il conflitto non è fra e Israele e Palestinesi:il conflitto è fra Israele e Hamas,di cui i Palestinesi:il popolo Palestinese dico,per Hamas ,sono solo (sic) la coreografia,o,se vi piace:l’agnello sacrificale:sempre se vi piace.
Molossi.
In tempi dove si vietano circhi con bestie feroci e non,in questa epoca ,dove orsi lupi scorrazzano su e giù per i nostri o,loro monti e selve.In questa epoca, un tizio deve essere anche accorto ad uscre di casa per sgranchirsi le gambe che, quattro mollossi,possono spuntare all’improvviso e,all’improvviso sbranarti o,sbranarlo come hanno fatto e lo farebbe un qualsiasi animale feroce scappato-un tempo- da un circo,in questo mondo:in un mondo di circo diffuso.
Eva e Adamo
Difficile,ed è impresa disperata non “sentire” San Remo:San Remo il parlamento canterino d’Italia,ed è inutile mettersi a guardare un qualche domentario sulla biscia d’acqua che:San Remo,spunta anche li e finisce per ever il soppravento sopra un qualsiasi rettile:fosse anche quello di Adamo ed Eva,o, Eva e Adamo,sempre se vi piace.
Hamas.
Hamas,pare prediliga zone affollate,affollate di palestinesi e,con ostaggi ebrei intima ad Israele di smettrere “che è un vero e proprio genocidio”.Negare l’evidenza,questa evidenza ,ci vuole una bella faccia tosta:almeno come come quella di Hamas che, non contento di ostaggi ebrei tiene in ostaggio tutti i palestinesi e,il mondo intero,e,il mondo,il mondo:questo mondo, gli da anche corda;quando sarebbe addirittura banale arrendersi consegnare gli ostaggi e,trattare.
Le perle nere di Kella.
I resti carbonizzati del corpo senza vita di Katiuscia Razio, 16 anni, detta Cati, furono ritrovati il 28 dicembre 1991 nel parco degli Alpini a Bedizzole in provincia di Brescia. La ragazza era originaria di Calcinato (Brescia).
Nelle ore successive fu fermato l’ex compagno della vittima, Davide Cella, elettricista di 19 anni, che confessò l’omicidio. Secondo le ricostruzioni, la coppia si era lasciata circa un mese prima, ma il giovane non riusciva ad accettare quella separazione. La sera del 27 dicembre, i due ebbero modo di rincontrarsi a una festa in discoteca.
Lui con un espediente portò via in macchina la ragazza dal locale. Ci fu un ennesimo litigio al culmine del quale il diciannovenne colpì la vittima con una spranga, secondo gli inquirenti, quattro i colpi rivolti a Katiuscia: uno al braccio, uno alla spalla e due alla testa che le sfondarono il cranio
L’omicida nascose poi il corpo nel baule dell’auto e corse a casa a prendere delle taniche. Le riempì di benzina al distributore di Ponte San Marco e raggiunse la campagna di Bedizzole. A quel punto scaricò il cadavere e lo cosparse di benzina dandogli fuoco nel parco degli Alpini a Bedizzole.
Fu un delitto passionale, considerando che il 19enne era stato lasciato da oltre un anno da Katiuscia. Una separazione che, in realtà, l’elettricista non aveva mai accettato. Per lui era diventata una sorta di malattia. La situazione degenerò, in quella maledetta serata del 27 dicembre 1991.
Oggi Davide Cella ha scontato la pena di 30 anni, si e rifatto una vita e una famiglia
Kella Tribi.