Dite quel che volete,ah,dite dite quel che volete ,una nota di freschezza, il Festival del partito di governo ad oltranza,quello del passo dopo passo, che piu’, passo raso terra, non si puo’,in Piazza,una nota gradevole,una,che sa di pulizia,profumata,linda,impeccabile una, l’ha portata,nei cessi,dietro il Gotico.Finalmente puliti,profumati,i democratici li vogliono ineccepibili,come dovrebbero essere sempre dei cessi, non solo “democratici” ma anche pubblici.
Magdi Allam.
Ci mancava il procedimento disciplinare nei confronti di Magdi Allam,ci mancava propio,il poveretto, giurano, ha la fobia ossessiva dell’Islam.E chi mai non è islamofobico, dopo aver visto quel che hanno fatto vedere in televisione?Poveri bambini,ma non vi vergognate?.E chi,anche solo nel vedere un coltello ,non gli viene in mente l’Islam dello scannamento,quello del tacco sul corpo per tenere fermo l’assassinato,mentre la vittima ,cerca istintivamente di non stendere il collo, al criminale che gli tagliera’ la gola?Non sono islamici quelli?No?Allora ci siamo sbagliati,quelli sono islamici del califfato buono, tagliano carotidi per gioco, qualche testa di qualche uomo cattivo cattivo,ma son poche le teste,bambini che vi credete,quelli sono buonissimi, distribuiscono anche gelati gratis.Ma si’ ,in fondo che male fanno,hanno le loro buone ragioni e, una religione da rispettare,come?Ammazzano la gente?Gli ammazzati son pochi,ve lo garantisco io,lo fanno vedere in televisione,perchè son pochi, e poi son finte morti.No,non violentano,e chi l’ha mai detto o scritto che son come bestie,sciocchezze,agnellini sono,esagerazioni,fobie,ossessioni.Ossesioni,vivete in pace,giocate,crescete,non proccupatevi,meglio la sindrome di Stoccolma all’islamofobia,meglio,molto meglio,se non ci credete,provate a chiederlo a Magdi Allam.
Le scarpe di Auschwitz.
Gia’ da diversi giorni la vedeva, in Viale Trastevere,aveva una qualche eta’,come anni che gli erano colati addosso,coprendola di una patina di porporina d’alluminio.Il volto affilato, vestito grigio, con l’azzurro del maglioncino che gli stringeva il piccolo collo, tutto era minuto in quel volto e, quella figura, sapeva solo di bellezza andata di un tempo, mentre gli passava accanto.Le scarpe nere, dal grosso tacco, erano di un modello sorpassato ,che ricordava stranamente,quelle che aveva visto ammucchiate nel campo di Auschwitz.Sotto gli alberi,al sole romano, che ha quella perenne luce primaverile nei raggi,e nel fresco senza nubi,l’incrociava.Lei, leggera,leggera,camminava, stretta fra due spalluccie indifese,incontro rapido,che non mancava di suscitare la sua attenzione,lei guardava.Anche lui, guardava con attenzione, per quello spirito che emanava,ma subito tornava alla sua lunga passeggiata ,verso Testaccio.Cosi’ ogni mattina,cosi’ per molte mattine,e cosi’ appariva sempre nello stesso punto,cosi’,esattamente come il giorno prima,esattamente cosi’,con la stessa aria,gli stessi abiti,le stesse scarpe, quelle che aveva visto,ammucchiate ad Auschwitz.I capelli ancora neri,raccolti sulla nuca, gli facevano il volto piccolo,minuto,solo gli occhi, morbidi, come fresche mandorle,davano un senso alla vita di quella donna,e lui,non aveva mai guardato le sue dita delle mani,forse era sposata,forse chissa’,forse quante altre cose,forse,forse.Passava, e , riprendeva la strada, perdendosi fra il verde delle fronde e l’immondizia che la sera prima si era sparsa per il viale, come un tappeto sconcio , gaudente.Sotto un albero un’auto, con un morto di fresco,uno di quelli ,che a Roma,vivono in auto parcheggiate lungo il viale,la portiera aperta,una signora telefonava, emozionata.Dentro, riverso e immobile, un giovane ben vestito, di una bellezza straordinaria, giaceva riverso sul sedile.Fu solo nel superare l’auto che, girandosi,vide, che al giovane mancava meta’ faccia, che mostrava gia’ il teschio,mangiato dai topi. Viale Trastevere, è normale, niente di straordinario, ci si puo’ aspettare tutto,anche la morte ,questa morte che subito corre via, indifferente,giorno dopo giorno.Per qualche tempo cambio’ intinerario ,ma, un mattino ,eccolo di nuovo sul solito viale e ,nel solito punto, alla solita ora apparve la solita signora con le scarpe di Auschwiz.Questa volta,la signora, gli si fece incontro,con passo sicuro,svelto,eccompagnata da uno strano allegro battere di tacchi ,ando’ diritta,sicura,decisa, verso lui,gli pianto’ gli occhi negli occhi e disse:mi riconosce?Roma, in data odierna.
Dulcamara.
Ho trovato da un rigattiere un notes,di quelli su cui,un tempo, si faceva di conto,non saprei datarlo,ma dovrebbe essere dei primi novecento,ben scritto,senza firma o altra indicazione,a tratti illegibile,contiene decotti,ricette con erbe e verdure.Desidero proporre questa all’erba Dulcamara,vi confesso che non so che erba sia,comunque eccola,cosi’ come è scritta.DULACAMARA,lo stelo per decotti in dose (la scrittura ha una d bellissima,come una virgola, che si arriccia al vertice,sembra il ricamo di una spilla,da appuntare al petto), non troppo forti per il mal di gola e si fanno i gargarismi.Tenere pezzetti in bocca durante i grandi calori calma la sete e combatte tabagismo cioè il male dei fumatori.
Russia.
La Russia dovrebbe evitare, di creare problemi, in un mondo sprofondato nei problemi.
Soladoposola.
Renzi ha presentato il suo favoloso, passodopopasso: che,piu’passo o sgonfio di cosi’, si muore.Meglio il, palladopopalla,o il, soladoposola piu’ corretto,visto il personaggio.
Deflazione.
Che ci sia deflazione, lo si sapeva gia da un pezzo,ma che, lo affermi,tardivamente anche un pezzo grosso, ci suona strano.Dovrebbe,il pezzo grosso,proprio perchè grosso,saperlo per primo.Invece ,in questa Italia,tutti si accorgono, che siamo nella merda,fino al collo,tutti,proprio tutti,poi, spunta qualche ritardato anche di “sgoverno”, che, timidamente ,lo afferma,lo ribadisce,con precauzione pero’,e qualche suggerimento,sempre in ritardo,come fanno i ritardati.Basta governo Napolitano,basta Merkel,basta euro,in fondo ci vorrebbe poco,molto poco,o no?
Assassini & assassini.
Non è possibile stare zitti,fatemi capire, questi imbecilli del califfato ammazzano un curdo (fra i tanti che ammazzano),lo sgozzano,perchè gli americani non vadano a combattere ,e,questo discorsetto lo fanno dire al poveretto che, per senso di giustizia , dovrebbe avere lui, per le mani l’uomo nero del califfato.Bha! Il mondo va cosi’,fanno schifo.Insomma, gli americani non sono ancora andati a combattere e questi ammazzano perchè non comincino a combattere….l’avete capito voi?Ammazzano e basta ,perchè gli piace.Ma c’è qualcuno, con un barlume di intelligenza da quelle parti?Non bastano i troppi soldi,nemmeno quelli degli emiri, per fare di costoro, dei veri combattenti di una qualche religione,criminali sono ,criminali restano,e,non si capisce , fra l’altro, a quale religione appartengano,e, se ne hanno mai avuta una.Che, se la loro, è una religione,i satanisti, sono serafini.
Armi & America.
Una ragazzina americana, spara e uccide per errore il suo istruttore, mentre prende lezioni di tiro al poligono.La bambina ha nove anni,il suo istruttore è un veterano di guerra.Da noi, si scatena immadiatamente la bagarre sulle armi in America,sul loro libero uso,sulla scandalosa eta’ della bambina.Tutti bla bla,il possesso di armi,in America, è tutelato,giustamente dalla Costituzione,le lezioni per il tiro a segno si possono cominciare ad otto anni,se qualcuno ha sbagliato, è stato l’istruttore,non l’eta’ nè il sesso della sparatrice.
Festival in Piazza.
La sinistra non conosce ostacoli,d’imperio eccola, in Piazza Cavalli,fra Cavalli Farnesiani,San Francesco , il Palazzo del Governatore e,la Kaaba,si’ avete proprio letto giusto,la Kaaba,quella della Mecca ,che, si trova, messa di fresco in Piazza, elettrificata.Un tempo festival dell’Unita’,poi festival Democratico,ora festival Mussulmano,la sinistra ha scelto ,il partito di Allah.Invece di roteanti pellegrini attorno al feticcio della pietra nera della Mecca,dovremo accontentarci di spiedini di porco.Maometto si rivoltera’ in cielo,nel vedere il suo simulacro sacro, attorniato da gaudenti al vino e maiale.Mai Babilonia fu cosi’ azzeccata,mai simboli si sono accumulati con tanto stridore, in una manifestazione sola,di un Festival Mussulmano.Cultura,insegnamento, che l’ex popolo di pane e salame, si è saputo dare e vuole dare,simile al paguro Bernardo,che trascina un guscio non suo.Ogni cosa,ogni munumento , passato e futuro, si getta, si frantuma nella mischia ,si scontra,accozzaglia di bronzi e palazzi, attorno alla Kaaba.Festa dell’unita’ babilonese sull’aia,piazza cortile ,con storici rifiuti al suo interno,anche la luna di sera si fara’ a spicchio,per essere piu’ vicina alla Mecca ed Allah.