Quanto,la materia,fosse importante,direi necessaria in quanto viva evocatrice di vita per l’uomo,lo si avverte nello studiò della filologia,di quando al principio (la scrittura)manteneva ancora i suoi tratti-caratteri inconsci di vita.In un opuscolo di K.Abel :Der Gegensinn der Urworte,dice che le parole (scritte con la materia),al principio esse hanno ancora un unica parola per descrivere i due opposti alle estremità di una serie di qualità o attività,formano dei termini distinti per i due opposti solo con un processo secondario di leggera modifica del termine comune.Che la “parola” fosse prima di tutto materia lo dimostra l’egiziano antico (ideogramma immagine);ma lo dimostra-ove occorresse- quando si trovano anche in tracce distinte della stessa evoluzione nelle lingue semitiche e indo germaniche.
L’ arte è solo la sua materia.
Nell’interpretazione dei sogni di Freud si legge che:le arti plastiche,pittura e scultura,operano davvero (con gli stessi limiti interpretativi del sogno)in confronto con la poesia,che si può servire del discorso(di cui credo però valga la stessa legge);e anche qui la ragione della loro incapacità si trova nella natura del materiale (materia) di queste due forme di arte che elaborano nel loro sforzo di esprimere qualche cosa.Nelle antiche pitture,piccole etichette perdevano dalle bocche delle persone rappresentate,contenenti in caratteri scritti i discorsi che l’artista disperava di rappresentare pittoricamente.-infatti,Freud non aveva ben sviluppato questo discorso:intuendolo ,lo aveva solo accennato che,l’arte è solo la sua materia,quella materia che ancestralmente l’uomo crede contenete vita e,capace di “creare”.
Green pass.
Proprio ieri ,a Bobbio sono entrato in farmacia per il magico green pass;fatto in un minuto,la gentile farmacista mi ha dato il foglio che,ho riposto nel portafoglio;un attimo dico:c’è voluto un nulla,per quelche concerne il tempo.E’noto fin troppo noto che i vostri onorevoli ottengono con la stessa facilità chi un mutuo,chi una visita medica,chi un qualche vantaggio tutti hanno a però disposizione innumerevoli largizioni che i peones d’Italia vedono solo con il binocolo.Bene, fatte queste trite considerazioni sulla facilità delle genti dominanti il bel paese non si capisce anche perchè loro;questi,il corpo legislativo del bel paese,anche costoro dico,non si uniscono compatti per richiedere :anche loro un bel green pass ,per andare a “lavorare”.
Hacker.
Hacker deriva da tagliamoci e pezzi,ma si ,tagliamoci e ritagliamo hackerizziamoci insomma.In un mondo che corre su internet non poteva mancare la sua brava censura hacker,hacker,come nel mondo dei sogni dove i significati più profondi ,che sono poi i veri motivi del sogno vengono censurati,liberando una miriade di resistenze.Tu lo dici ed io lo nego ,che volete è sempre questione di punti di vista e non è che i terrapiattisti ne sappiano meno degli altri,tutti si va al buio;al buio:censurati e osteggiati da un qualche hacker.
Edipo.
L’Edipo re ,come scrive Freud;si suol definire una tragedia del destino.I drammaturghi del tempo di Freud,cercarono di ottenere lo stesso effetto che quella antica otteneva con il suo intreccio tragico ma non vi riuscirono (e qui cita un Die Anhfrau del tempo che non so di chi sia),molto probabilmente questo è avvenuto e avviene perchè L’Edipo re,che, sposa la madre , fa dei figli,uccide il padre e infine viene riconosciuto colpevole da un responso dell’oracolo e si acceca,faceva parte di un meccanismo sconosciuto,essendo materia oscura del profondo che è ancor oggi censurata come presa di coscienza e,il fatto di farne un argomento spiegato e quindi rappresentato fin nelle sue premesse,viene immediatmente rifiutato,o perlomeno censurato ,perdendo così ogni efficacia come:una tragedia del destino.
L’arte secondo Adolfo.
Ho,recentemente sentito un servizio su Hitler che si professava più che un politico,un artista:lui in fondo si è sempre sentito un artista.Occorre aggiungere che,l’arte del nazismo;o ,il monumentale imposto ha dato spesso frutti fiacchi e tronfi,il che dimostra che il monumentale non si può imporre,essendo,il monumentale vita e non regime.E,fa,riflettere questa affermazione di Adolfo:lui si sentiva artista,dunque si sentiva ,nonostante tutto un artista con un sè,dentro ,mostruoso;un mostro di “artista” che ha confuso l’arte con la sua megalomania perversa;un mostro a tutto tondo che professava un “bene” in una liturgia di morte il che ricorda,nemmeno tanto da lontano,l’oggi e il suo “concetto” dematerializzato sull’arte o “sull’arte”.
Mozart.
C’è revisionismo storico anche in campo di storia musicale:si sa,e si leggeva;quando addirittura non si studiava che Mozart è morto povero in canna;e non è il solo così trapassato.Si sa,e si sapeva che fu sepolto in una fossa comune,per cui oggi non si conosce nemmeno più qualche cosa circa i suoi mortali resti.Questa è la storia;quella della musica ,come la si è studiata al conservatorio:ebbene ,c’è un programma sulla cinque,programma dotto che parla di storia e di protagonisti ;dove si è dichiarato che Mozart non e vero che fosse finito in una fossa comune – tralasciando l’incomprensione e la povertà-;ma da morto:Mozart, è stato sepolto con un nuovo metodo che l’imperatore del tempo aveva escogitato per risparmiare sulle sepolture dove, il fondo della cassa con un meccanismo scaricava il morto come un vuoto a perdere(per noi comunque in una fossa comune):così ,secondo costui, è stato seppellito Mozart:seppellito e dimenticato ,dimenticato per qualche secolo e, il finale è nostro, che quello del programma,sulla dimenticanza, non ha aggiunto nulla.
Non sputate per terra.
Il dottore divenne in seguito uno dei più famosi al mondo ma,quando era ancora un semplice medico,aveva lo studio sotto la sua abitazione per cui doveva fare sempre delle scale:scale per scendere e salire a “bottega”.A dire il vero lo studio allora rendeva poco;aveva due o tre soli clienti per cui viveva in ristrettezze;un volta si presentò anche ad un conferenza dall’argomento :il sogno e sue le sue intepretazioni.A quella conferenza il pubblico fu composto di sole tre persone ma ,il medico senza accusare il colpo illustrò ugualmente la sua teoria.Il suo studio-come dicevo- era dunque sotto al piano dove abitava e ,qualche volta doveva anche salire al piano superiore per fare un iniezione ad una vecchia malata.La cosa non era semplice visto che la governante della malata lo rimporoverava spesso perchè, con gli stivali sporchi lasciava le sue impronte per la casa e, ancor di più la portinaia stava settimane senza salutarlo,come forma di rimprovero visto che;il dottore,il dottore nel fare tutti quegli scalini per i diversi piani usava sputare per terra (soffriva di catarro da fumo),sputava per terra;sputava,come diceva lui perchè non c’era nessuna sputacchiera lungo il percorso.La cosa strana è che un dottore ,un dottore come il dottor Freud non avesse mai ,proprio mai pansato di munirsi di un semplice fazzoletto(in cui sputare) evitando così anche di sognarsi quella scena di rimprovero dove lui addirittura si paralizzava alla vista di una donna sulle scale.
Le perle nere di Kella.
Mary Cirillo ha 31 anni, è sposata con Giuseppe e già mamma di quattro figli, due femminucce e due maschietti. Il più piccolo ha due anni. Non è felice, suo marito Giuseppe, afflitto da problemi psichiatrici, è un uomo possessivo e ha una maniacale ossessione per lei. Le controlla il telefonino, la pedina, la tormenta.
A Monasterace, comune di poche migliaia di anime sulla costa ionica, dove vivono, tutti sanno che Giuseppe è geloso. In casa, in un armadietto chiuso a chiave, tiene il suo personale armamentario di difesa: balestra, fucile, un arco con le frecce e una pistola.
Un giorno Giuseppe vede Mary in auto con un uomo sconosciuto, più giovane di lei, un ragazzo forestiero. La sua mente comincia a rimuginare su questa immagine. Giuseppe sta male, sta sempre peggio.
Una sera di agosto, il 27 agosto 2014 litigano, alla fine lei ammette di volerlo lasciare e voler andare a vivere in Germania con i figli. Giuseppe prende la pistola dall’armadietto e scarica due colpi su Mary, uno in bocca e uno alla tempia. Poi prende il figlioletto piangente nella culla e lo porta dalla nonna a Riace, mentre la figlia di dieci anni scopre il cadavere della madre; abbandona l’auto per strada e si dà alla macchia nelle campagne reggine
Resta latitante per cinque giorni, a vivere come un selvaggio mangiando la frutta caduta dagli alberi e lavandosi in un fiumiciattolo. Infine decide di costituirsi. È calmo, va a piedi alla stazione ferroviaria di Badolato, compra giornale e sigarette, chiama il suo avvocato. Infine si costituisce, ma senza ammettere le sue responsabilità. Ci vorranno quattro anni e un processo perché trovi il coraggio di dire, per i suoi figli, che l’ha uccisa lui. Viene condannato prima all’ergastolo, poi a 26 anni e infine a una pena di 17 anni di carcere, per omicidio non premeditato.
“Non è giustizia questa, (dice la madre di Mary che ha cresciuto i suoi figli), ora voglio dire a tutte le ragazze: aprite gli occhi. A mia figlia dicevo: Mary, un giorno ti ucciderà. Lei mi rispondeva: non mi farà mai del male, sono la mamma dei suoi figli”.
Kella Tribi.
Via dal marciapiede.
Da giovane disse,”andai a fare una passeggiata un sabato per le strade della città;ero ben vestito ed avevo in testa un berretto di pelliccia nuovo.Mi si avvicinò un cristiano e con un solo colpo buttò il berretto nel fango e urlò:ebreo via dal marciapiede!.”E tu che facesti?” Gli chiesi.”Andai in strada e raccolsi il mio berretto “ fu la sua calma risposta.Freud ,da un episodio che suo padre racconta.