La ferocia non ha alcun Dio.

Written By: bruno - Ago• 19•21

L’Irlanda popolosa e ricca non vedrà più i suoi cittadini cattolici offrire in sacrificio a Dio(sic),per due mesi,i suoi cittadini protestanti,e seppellirli vivi,sospendere le madri alle forche,attaccare le figlie al collo delle madri e vederle spirare insieme,squarciare il ventre delle donne incinte,cavarne i i bambini ancora non formati e darli in pasto si porci ed ai cani;mettere un pugnale in mano ai prigionieri strettamente legati e guidarne il braccio contro il seno delle loro mogli,dei loro padri,delle loro madri,delle loro figlie,figurandosi così di farne dei parricidi e di dannarlo nell ‘atto stesso di sterminarli.COsi scrive Rapin-Thoiras,ufficiale in Irlanda.

L’arte è la sua materia.

Written By: bruno - Ago• 19•21

Occorre introdurre alcune osservazioni che vanno come postille anche sull’arte,o quella che comunemente così si definisce.Arte oggi deturpata dalle auto gratificanti aste e da musei improvvisati che anticipano un loro qualche funzione “museale” di mercato.Infatti si può osservare con Freud che le opere fatte o scritte dagli uomini più produttivi delpassato,ci mostrano che ciò che è essenziale e “nuovo” nelle loro creazioni è venuto loro senza premeditazione e quasi come un insieme già pronto.E che,nel mostrare i loro desideri artistici realizzati come sogni li portano nel futuro ma;questo futuro,che si immagina come presente è stato modellato dal desiderio indistruttibile in perfetta somiglianza con il passato e che,l’oggi ,ha estremizzato (sic)nella preistoria.

Afganistan:secondo loro.

Written By: bruno - Ago• 18•21

Sparano ad un giovane mentre scavalca il muro per l’aeroporto;poi si vede un ladro-dicono loro-in piedi, con il capo cosparso di qualche cosa -che dicono sempre loro di cenere-mentre miliziani ridono attorno armati,poco più lontano inquadrano un gruppetto di persone che ;sopra qualcuno o qualche cosa steso lungo l’asfalto in una scena che:dicono sempre loro-non si può vedere.Insomma è cominciata,o ricominciata la “normalizzazione”in pillole in Afganistan sempre secondo loro,senza menare nessuno.

Freud da giovane.

Written By: bruno - Ago• 17•21

Che anche Sigmund Freud fosse stato nazionalista nella sua giovinezza, per di più nazionalista-tedesco,coglie di sorpresa se si pensa che qualche suo parente è finito gasato in Polonia e lui,lui si è salvato per il rotto della cuffia riparandosi in Inghilterra mentre le ss controllavano il suo studio a vista a Vienna.

Il numero 3.

Written By: bruno - Ago• 16•21

Wilhelm Stekel psicologo viennese-1868-assegna un significato fisso ai numeri nei sogni.Il numero tre è stato confermato da molte parti come un simbolo di genitali maschili (sic).

Progetto mondiale.

Written By: bruno - Ago• 16•21

Insomma,in Afganistan ci vorrebbe una Boldrini alla rovescia,dovrebbe cioè ;la Boldrini,andare in Afganistan a fare quello che non fa qua per i diritti di tutti.Invece ;lei e socie stanno qua :“come donne in nero” a reclamare i diritti di quelli là.L’Islam mette un punto nella sua scacchiera e forse sarà anche vero,come va dicendo qualcuno che gli afgani voglio una qualche “democrazia” purtroppo devono cavarsela da soli.Le guerre si vincono con i consumi,rendendo gli uomini,e, le donne consumatori,consumatrici,sopratutto di TV,ma quell’interruttore lo tengono spento i talebani,più che spento morto,proprio morto:e questo è un loro progetto mondiale:tanto per cambiare.

La guerra ha un senso.

Written By: bruno - Ago• 15•21

A che servono le guerre come l’Afganistan o il Vietnam ,o quelle che vi appaiono le più assurde,come sono assurde -all’apparenza – tutte le guerre.Queste guerre che durano anche decenni servono all’addestramento delle truppe che devono imparare a combattere ;e dove si impara se non su un vero campo di battaglia per cui le truppe possono imparare a combattere:si impara dove la guerra si fa davvero non per simulazione.E dove si testano nuovi armamenti,se non in una guerra,dove nuovi mezzi di comunicazione,strategie e mezzi adatti per condurre una gurra che non sia quella nucleare;solo sui campi veri,dove i campi,sono campi di battaglia con nemici veri che uccidono e vengono uccisi,in mezzo a civili inermi.Insomma queste guerre apparentemente senza senso,un senso ce l’hanno,eccome,utili e indifferenti alle questioni “unanitarie” che quello non riguarda la guerra ,ma ad un politica da sospendere in caso appunto di guerra fatta da un esercito addestrato ma, sopratutto ,aggiornato.

Teresa,da Palermo

Written By: bruno - Ago• 15•21

Io vorrei capire questo dei siciliani..Vi pagano per non farvi il vaccino? Per me siete una miriade di fifoni senza spina dorsale. Non vedete quello che sta accadendo in Sicilia? Nella nostra bellissima terra se vissuta con intelligenza. Per colpa vostra bambini, medici, fragili e anziani rischiano la loro vita ogni minuto…si si per la vostra ignoranza e poco cervello. I siciliani un popolo unico in tante cose e realtà si deve estinguere perché non si riesce a fare l’immunità di gregge!?Siete uomini e donne pericolosi per voi stessi e per gli altri. Spero che vi mettano in camere singole e vi tengano in isolamento per l’eternità. La nostra economia rischia di volare a picco per colpa vostra!

Teresa Campagna

Strada.

Written By: bruno - Ago• 14•21

Se fosse stato un frate appartenente a qualche ordine religioso Strada sarebbe stato perfetto ,perfetto per questo suo soccorre e guarire la gente,senza riguardo alla loro appartenenza ma solo curare per curare tutte le tragiche fertite della guerra per cui,se fosse stato un frate,nessuno avrebbe avuto nulla da ridire.Ma è questo curare e mettersi contro una società che lui spiegava con i suoi privilegi o presunti tali che la sua figura funziona meno e si fa in qualche modo politica.In fondo potrebbe essere stato un gesuita senza saperlo;un gesuita con quel tanto di dubbio o alternitività che il gesuitismo esplica così bene davanti lontane e diverse culture.Ma così è,è morto un medico che ha curato tutti,forse non sè stesso ,ed è per questo che Strada sembra un religioso:un religioso con il moccolo spento.

Le perle nere di Kella

Written By: bruno - Ago• 14•21

Hina Saleem era arrivata in Italia adolescente per unirsi alla famiglia che dal Pakistan si era trasferita a Sarezzo in provincia di Brescia. Aveva imparato subito la lingua, si era fatta degli amici, aveva maturato una sua indipendenza che, però, a casa non vedevano bene.
Hina non voleva indossare gli abiti tradizionali, voleva vestirsi all’occidentale, all’italiana, che in quegli anni, i Duemila, equivaleva allo stile di Britney Spears e altre popostar.
Si era trovata un ragazzo italiano, Giuseppe Tempini, un operaio che le aveva promesso di portarla a vivere con lui, per ricominciare.
Sì, perché, Hina aveva denunciato il padre, Mohammed Saleem, per abusi e maltrattamenti, salvo poi ritrattare in vista del processo perché non se la sentiva di far condannare suo padre. Però viverci insieme no, quello no. Così era andata a convivere col fidanzato e si era trovata un lavoro in pizzeria. Finalmente era felice.
Un giorno, mentre la maggior parte della famiglia era in Pakistan per una vacanza, suo padre l’aveva richiamata a casa chiedendole di salutare un parente. Una volta arrivata ad aspettarla c’era il clan maschile della famiglia, padre, zio e cognati, armati di coltello. Non ha avuto scampo.
L’hanno sepolta in giardino con la testa rivolta verso La Mecca, e coi segni di quelle 28 coltellate al volto e al collo. E nessuno l’avrebbe cercata se il fidanzato non si fosse precipitato nella casa del delitto scoprendo l’orto fresco di sepoltura.
Era il 2006, gli assassini sono stati condannati: il padre a 30 anni, i cognati a 17 anni e lo zio a 2 anni e 8 mesi. Di Hina oggi resta una tomba spoglia e senza foto in un cimitero in provincia di Brescia.
Suo fratello minore oggi è il capofamiglia. Non difende il padre ma lo ha “perdonato”, come tutta la famiglia. “È stato solo un gesto d’ira”, ripete.

Kella Tribi