Paul Eluard-1895-1952-poeta che ha attraversato tutte le vicende di Francia,poeta del surrealismo-che un Freud distaccato snobbava -anche perchè il surrealismo non è l’incoscio,comunque poeta di frasi staccate e profonde,lampi slegati-legati e,incolonnati in forma di “poesia”;di quando la poesia per dirla con i filosofi non sa quel che dice e si dice-comunque poesia di questi ultimi tempi nella sua forma o ,in una delle sue forme liriche che ispirano:per dirla con Eluard.C’è,nella prosa di Eluard un piccolo saggio in favore di Donatien-Alphonse-Francois di Sade chiamato per derisione-ingiustamente-il Divino Marchese,autore che ho letto ed amato nella sua architettura tutta mentale che rasenta una somiglianza con le strutture musicali di Bach,per una loro monumentalità verticistica di costruzioni senza fine.Mi ha colpito questa difesa di Eluard per De Sade,e,mi ha colpito sopratutto questo scrivere che De Sade e Lautrèmont :”sbarazzano la solitudine di tutti i suoi drappeggi”.Un bell’eleogio,per un De Sade che andrebbe letto e riletto con meno pruriginose pregiudiziali conformistiche ritualità, per essere definitivamente tratto alla luce, dall’oscurità della Bastiglia.
Questa pace non s’ha da fare.
Si;facciamo,facciamola questa pace ,ma per finta:facciamola,facciamola a parole:a parole, per essere e apparire normali,rispettosi della vita e del vivere di tutti.A noi tanto ,che ce ne frega:si , facciamo la pace;ma facciamola,facciamola ,per finta.Friedrich Wilhelm von Sesylitz,generale prussiano del settecento a cui seguì un altro genereale prussiano con lo stesso cognome ai tempi e al servizio di Hitler affermava senza tanta,o ,nessuna esitazione:”la gente direbbe meno bugie se la verità rendesse di più” e questo è tutto.
Madama Dorè.
” Oh quante belle strisce madama Doré / nel cielo belle striscee!/ – Non soltanto strisce ma reticolato/ non soltanto striscee! -/ Che cosa ne vuoi fare madama Doré / che cosa ne vuoi fare?/ Alla battaglia navale giocaree / battaglia navalee !”- ( da cantarsi sull’aria di: Madama Doré , Oh quante belle figlie…) – Ehi! Madama Doré. scherzavo , pensavo al gioco della battaglia navale dove vince chi individua sul reticolo, colpisce e affonda tutte le navi avversarie , navi disegnate e guarda te cosa non ti fa la Nato? prende il comando di una portaerei italiana, ma Mattarella, Draghi, Guerini , le avete dato il permesso ? e “che cosa ne vuol faree? “-
Paola Mars
Boris,Putin & la Zarina.
Come fanno il giornalismo gli inglesi è uno spasso;roba da restare di stucco:Putin è malato-l’ha detto un suo scagnozzo-ne ha per due anni;due anni di vita.Sua figlia prenderà il suo posto-la zarina,che è sua figlia-per ora è a Montecarlo per farsi qualche ritocchino di bellezza e, il padre ,il padre-lo zar- sta tirando le cuoia.Lo si vede bene-e lo possono notare tutti- da come batte il piede e dalla sua rigidità involontaria che mostra una malattia incipiente che sta compiendo l’ultimo corso sul corpo dell’odiato despota.Come si può leggere-volendolo leggere od ascoltare- è un giornalismo di alto livello,la cui acuta “altezza” viene sottolineata e ripetuta da tutti i mezzi di stampa italiani,ripetuta e colata come oro colato,mentre si tralascia la guerra di Boris,Boris:il primo ministro inglese di origini russe che dimostra come i sensi di colpa-l’essere di origine russa-gli fanno fare la parte-in questo caso- del feroce Saladino bombarolo contro il suo paese d’origine:infatti la rabbia più determinata nasce sempre fra consaguinei che vogliono dissanguarsi del loro stesso sangue.
Religione e numeri.
Nel 1758 i religiosi a Piacenza erano la quattordicesima parte della popolazione,infatti contava,nel 1758- 30.500 abitanti.C’erano 315 ecclesiastici,674 clerici,488 sacerdoti regolari,200 regolari conversi,478 monache e 202 suore converse.Sarebbe interessante,a distanza di tanto tempo conoscere a quanto ammonta la popolazione religiosa oggi.
Milani & Toscani.
Ho tanta,tanta nostalgia del duo Milani -Toscani,ieri su rai 5 cultura (sic) c’era un servizio su Paladino;vero industriale della così detta straricca arte povera,per lui ramo preistorico.Con due colpetti si è mandato a fanculo tutti gli oppositori e si è dichiarato:papale papale ,grande principe-chiedendo scusa a Totò-dell’arte.Con il suo accento partenopeo-Paladino- diceva che l’arte è un mestiere e se la rideva dell’ispirazione (come sono vecchi questi suoi concettini).E’ apparso anche il suo santino Bonito Oliva con una serie di rimuginazioni da cammello che lasciavano il tempo come stava;in un crescendo di immagini e discorsetti sul prima e il dopo,sull’altro e sull’altro ancora; tutto filava,filava secondo i programmi.Con un fatturato alla Paladino credo non sia difficile ottenere quegli spazi-TV stampa senza ispirazione-per una manata di cavalli di plastica ha chiesto seicentoquarantamila euro- ci credo ;eccome se ci credo che non faccia nessuna fatica,fatica per trovare chi promuove e chi abbocca e chi si mette nella cartolina per essere con i famosi(manierati contestatori ricchi sfondati) anche lui.Milani e Toscani appunto :Milani e\o Toscani con il loro gesto sottolineano e sottolineavano,confermano e confermavano che,i piacentini affondano tutto:tutto quello che riguarda Piacenza s’intende nessuno dei “nostri” è salito;o se vi è salito è subito disceso da una qualsiasi ribalta internazionale:antica o “nuova”.I piacentini sanno distruggere benissimo;quando gli altri hanno saputo vendere e ci vendono tagli e scatolette di merda;bho!Che dire Milani & Toscani-Milani fra l’atro ,fra porte e porticine artistiche chiesette e monumentini con spazi giornalistici da lenzuolate matrimoniali su stampa locale ci ha dato che ci ha dato insomma senza perdere occasione-Milani & Toscani: un binomio che rappresenta la somma della piacentiità ,pescando l’arte anche preistorica famosa, solo esclusivamente fuori città;dai soliti capaci venditori- venuti da fuori- e che di povero hanno solo il titolo.
Il cranio.
“Cippelli chiamato all’autopsia del corpo di Pietro Giordani(Piacenza 1774 -Parma 1848),staccò dalla testa il busto del cadavere.Spogliatolo dalle parti molli pose sul tetto dell’Università per imbianchir le ossa-voleva “adornare” ed arricchire la sezione di craniologia del patrio museo-Gli austriaci avevano rioccupato Parma e messi in sospetto che sul tetto fossero state nascoste armi o documenti-mandarono a precipizio quant’era nello stenditoio,del cranio del Giordani più non fu possibile trovar che polvere.
Le perle nere di Kella.
Erika Ansermin, consulente di una prestigiosa azienda di moda, vive ad Aosta con i genitori e la sorella durante i weekend. in settimana si trasferisce nella casa del fidanzato Christian Valentini, avvocato valdostano, a Milano, dove lavora. Da casa sua ad Aosta, presumibilmente, la mattina del 20 aprile 2003, Erika si è mossa per andare a pranzo con Christian e la madre di lui.
Prima di andare all’appuntamento Erika ferma la sua Panda verde davanti a un negozio Blockbuster dove riconsegna un film affittato giorni prima. Un gesto di manifesta normalità. Sono le 12 e 20, da quel momento Erika è un fantasma. All’Ermitage di Courmayeur, Christian e la madre diventano impazienti, cominciano a mangiare. Solo alle 13 e 30 il sospetto che possa esserle accaduto qualcosa li spinge a dare l’allarme.
Erika viene cercata ovunque per 24 ore, e l’indomani viene ritrovata la Fiat Panda verde ad Avise. Nella vettura ci sono la giacca, il cellulare (spento) della ragazza e la carta di credito. Mancano le chiavi delle due case, di Milano e di Aosta. Si parla di allontanamento volontario, ma Erika, affermata manager in grado di parlare quattro lingue, donna determinata che aveva sempre scelto in autonomia studi e carriera, non aveva bisogno di inscenare fughe per fare quello che voleva. E soprattutto non avrebbe mai gettato in angoscia la famiglia che amava.
Qualche giorno prima dei fatti, i ragazzi avevano discusso per una questione di salute. Erika aveva fatto in segreto un test sull’HIV. Erika da un momento all’altro aveva sviluppato questa ossessione, forse, dopo aver scoperto qualcosa che le aveva fatto supporre di essersi potuta infettare. I test saranno negativi, ma Erika non lo saprà mai, perché sparisce prima.
L’investigatore privato che svolge delle indagini per conto della famiglia di Erika Ansermin, Daniele Marcis, ipotizza che la ragazza possa essere stata vittima di un delitto ideato ed eseguito da più menti e mani. Erika, insomma, sarebbe stata scomoda e di ostacolo per qualcuno che avrebbe voluto farla sparire. L’ipotesi, però non è stata mai dimostrata.
Resta ancora un mistero, per esempio, che fine abbia fatto l’accappatoio rosso che la ragazza indossava la mattina di Pasqua nella sua casa, quando ha aperto la porta a un amico di famiglia che era andato a fare gli auguri. È un mistero anche il ritrovamento delle chiavi di casa, le famose chiavi che mancavano dall’auto, nella cassetta delle lettere.
A distanza di 17 anni è impossibile immaginare che Erika sia sparita così e che non abbia mai avuto bisogno di documenti né toccato un centesimo del suo conto. Oggi il papà, Piero Ansermin, è morto. Sono rimaste solo mamma Carla e la sorella Elisa a chiedersi dove sia la loro Erika a ‘non sapere mai cosa è successo’. Nel 2007, quattro anni dopo la scomparsa di Erika, Christian Valentini, il fidanzato, è morto nella clinica milanese ‘Humanitas’, dopo una lunga malattia. “Si è portato la verità nella tomba”, ha detto la mamma Carla.
Kella Tribi
Parliamone.
In mezzo;nel bel mezzo di tanta guerra tutti parlano,parlano di pace;parlano,ne parlano,magari si telefonano anche parlandone.Intantanto ne parlano,parlano,poi,poi si vedrà:intanto parliamone e se vi piace;parlatene,parlatene anche voi.
Villetta hawaiana.
Qualcosa da tempo non funzione nella giunta Barbieri e,presentarsi ora,di nuovo :appoggiata da tutto in centro destra (sic)liberali esclusi, con una villetta hawaiana a due passi dal Duomo lascia di sasso.Due passi dal Duomo sorge infatti :piatta e geometrica;fatta da due,ripeto due righe e muri bianchi la casa stile Hoholulu: Hawaii.Bel modo di ripresentarsi e di presentare una giunta che ha fatto acqua da tutte le parti e,con una Lei indaffarata nell’impastare di sinistra e l’occhio:l’unico occhio abilitato e abile nel vedere un solo lato della sua carica amministrativa ,il solito;quello di sinistra,e che sogna, sogna una città tutta “nuova”,stile Hoholulu ,ha dell’incredibile.