Vi furono tempi in cui il mostruoso era oggetto di raccapriccio e singolarità:oggi ,il mostruoso “artistico” va di gran moda con il suo primitivismo preistorico:se non è mostruoso non lo vogliamo.Nel 1346 gli storici del tempo scrissero e ricordarono che naque in Brescia un faciullo mostruoso, non avendo altro da scrivere o tramandare in quell’anno.
Corrado Sforza Fogliani.
La memoria storica:la memoria e,il presente perdono, perdono con la morte di Corrado Sforza Fogliani un pezzo del suo prezioso orizzonte in cui si muoveva la sua volotà:volontà insostituibile di piacentino dedito con amore per la sua città,volontà ricca,generosa e di infaticabile energia,finanziamenti e conoscenze.Corrado ci ha sempre messo del suo:solo del suo,faccia compresa,senza esitazione e, generosamente si è spinto sempre in avanti esercitando il suo contributo in virtù di un umanesimo illuminato e liberale che viveva in lui e che oggi,oggi,ancora vivo lascia a noi e al presente acceso e brillante per tutti,a tutti e ancora per sempre a noi .
800 euro
Se potessero smettere con quella “loro” insulsa cultura impaludata e costosa monocorde:povera e inumana e priva di Liberà come quella che Padre Andrea dall’Asta,che-bontà sua- infonde propone,impone,detta e non ascolta.Se:oltre i soliti salotti in cui si parla solo del solito bieco “bel tempo di quando c’era lui”,dimenticando che è passato quasi un secolo,e se:solo il loro imperversante birignao di libri,trasmissioni,programmi cambiasse finalmente registro e,lasciasse quel minimo di Libertà che una decente democrazia dovrebbe esprimere,forse,forse quegli ottocento euro dati ai giovani potrebbero ancora essere utili,tornare utili, senza doverli spendere per forza in quello che ci ammanniscono e,ammaniscono giorno e notte,notte e giorno i signori padroni della “cultura”,cultura fatta e strafatta di pensierini e intenzioni miserabili ma,secondo loro (sic)altamente e,costituzionalmente,democratiche”.
Progresso con la corda al collo.
Il progresso è sempre male inteso e sempre prematuro secondo Floubert ,ma qui,qui,di progresso,o di progressi anche malintesi e prematuri nemmeno l’ombra,il mondo cammina,cammina ancora all’ombra del boia,cammina :come sempre,allo scoppio di missili e un mare di gente,gente disperata, gente che fugge,fugge e spinge , dietro e verso ostili frontiere ,verso un ostile progresso ,un progresso,il solito,quello sempre prematuro ma, sopratutto ostile e,sempre ,come ogni progresso ,malinteso.
Le perle nere di Kella.
1500/1800
«Ha tentato di conoscermi carnalmente nel vaso sodomitico havendomi ricercato sin dalli primi giorni che diventò mio marito» confessò Giuliana Maria in un suo memoriale al legato.
Dinanzi al reiterato diniego della donna, il marito Paolo usò le maniere forti: «Mi strapazzava e mi batteva segno che sono stata doi mesi a letto per le gran percosse che mi ha dato perché mi fece cadere doi denti mascellari, e sono stata anco con un occhio tutto pisto».
La sodomizzazione forzata delle mogli da parte dei mariti era un reato grave, abbastanza ricorrente e spesso diventava aggravante nei processi istruiti contro i coniugi violenti.
Il diritto del tempo parlava chiaro: si trattava di un “vitio nefando” punibile con la pena di morte, ma se l’atto veniva compiuto da persone di sesso diverso le pene erano più miti. Buzzarona o buzzarone (colei o colui che si fa sodomizzare) e buzzarare (sodomizzare) sono termini molto frequenti nelle carte processuali del tribunale criminale del Torrone di Bologna in un’accezione ovviamente negativa perché indicavano una pratica ignobile ammessa solo dalle prostitute. Anche se i rapporti anali venivano praticati anche con una certa frequenza e in maniera consensuale da uomini e donne al fine di limitare le gravidanze indesiderate, le denunce presentate erano comunque successive alla rottura della complicità sessuale delle coppie e in tal senso la fattispecie della sodomizzazione forzata serviva semplicemente ad aggravare il quadro accusatorio.
Kella Tribi
Un pò e basta.
Alla manovra realistica della Meloni scendono in campo i “protagonisti”, quelli del tutto un pò:un pò di questo,un pò di quello,un pò e basta:con qualche striatura verso e sul ,un pò di troppo.
Solitudine.
Stranezze umane:l’uomo è così solo su questa terra che vuole scoprire se è solo anche nell’universo.
Ricordare.
Indispensabile per la sopravvivenza dell’uomo. Eppure sembrerebbe che si stia diffusamente perdendone la capacità. Si ripetono errori ed orrori con una semplicità incredibile. La massa non se ne accorge i farabutti ne approfittano. Ricordare. Una volta si credeva che il nostro cervello cominciasse a perdere neuroni via via con l’età. Balle ! Il nostro cervello è “Neuro plastico” come da studi recenti. Possiamo ampliare la sua capacità o diminuirne la portata ad ogni età. Fanno bello a dire che già una passeggiata di mezz’ora al giorno è in tal senso positiva ma se dal cielo piovono schifezze metalliche e comunque velenose per la nostra centralina di vitalità, altro ché ricordare !saremo semplicemente zombies. carne da macello.
Paola Mars.
1333 Emanuello dè Banlundi o Banduchi.
Parigi 1333 Francesco Hospitali di Modena fondò in Parigi un collegio Carmelitano che dovesse mantenere in perpetuo gratis undici alunni poveri (nati da legittimo matrimonio e che vestissero l’abito clericale).Questi studenti di leggi civile e sacre erano :quattro fiorentini,tre modenesi,tre pistoiesi,ed uno piacentino,il benefattore piacentino del trecento si chiamava Emanuello dè Banlundi (o Balduchi),gli altri benefattori furono Giovanni di Domenico da Pistoia, Andrea Ghii da Firenze,e Andrea dallo Spedale di Modena.Nel 1599 il collegio era ancora “in piedi” ma,tanto pieno di debiti da non poter pagare le usure.
Il pos.
Mai:da quando hanno messo le braghe al contatante si è sentito parlare di contante.E’ una sorta di tormentone e lagna stampata e detta diuturna,mezze pagine,pagine :pagine paginette con il loro bravi riferimenti squillano ,strombazzano stonate e fiacche agli occhi di un pubblico che se ne è rotto le palle:eppur si muove,il pos:eppur continua,ripetitivo e imperterrito come una salva di missili russi sull’Ucraina che rassegnata aspetta:aspetta la primavera.