Urlava del tuo silenzio il verde bosco e il cielo sonnacchioso di nuvole sparse. I mucchi di foglie come i giorni morti e il giglio di mare piangente dimenticato all’agonia del sole chiedevano dei tuoi passi veloci e della vita che gli donasti. Mancavi anche alle foglie morte che giacevano lì, ad aspettarti. Le farò coprire di bianchi sassi che urlino al cielo di ridarmi i miei giorni. E il cielo mi indicherà l’orizzonte che sempre miravi sul far della sera.
Francesca Pierucci
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