Onirica.

Written By: bruno - Mar• 07•14

Quando si sente parlare o, si legge della cosi’ detta Scuola di Piacenza,ci viene una specie di orticaria per la disinformazione,l’approssimazione con cui si affronta il tema senza conoscerlo.Se, una scuola di Piacenza esiste e se, tre persone sole,possono formare una scuola è tutto da verificare.Tutto comincia con Spazzali che, venuto a Piacenza ,porta una pittura che discende da Paul Klee 1870-1940 (vedasi Mito Floreale dello svizzero, del 1918) condita da una certa cultura  della mitteleuropa,questo nome,Klee, si aggirava dunque sul cavalletto di Spazzali che, aveva accolto due giovani  nel suo studio ,Cinello e Foppiani,e ,questi  giovani,infatti,intrapresero i modi Spazzali (antiricchettiani) che, dicendevano dal pittore svizzero,vedasi le affermazioni e i comunicati stampa dell’epoca.L’unico che si è mantenuto fedele a questa lezione originale fu il solo Cinello,che, continuo’, nel suo cammino fantastico fino alla morte. Foppiani,dopo la parentesi condizionata dal  maestro,intraprese un lavoro di tipo astratto,informale,vedasi le mappe,studi di muri scrostati ed altro,verso la morte imbocca, improvvisamente e di nuovo, un linguaggio figurativo, che noi reputiamo meno importante del suo primo periodo.Lo stile: Spazzali,Foppiani,Cinello,in quegli anni si andava divaricando e, fra questi tre non correva alcun cordiale rapporto,anzi, vi furono momenti di grossa tensione,mi pare sfociato anche in una querela,lite, Foppiani-Cinello.La cosidetta “scuola di piacenza” gli fu appioppata piu’ tardi,da elementi piu’ giovani, per mero calcolo mercantile,per cui, tutto quello che poteva rappresentare sogno o fantasia o anche solo stravaganza, ed aveva la sventura di gravitare nella citta’, veniva etichettato come scuola del fantastico,fosse stato anche Goya, della casa del sordo,piu’ che “scuola” si fece bottega.Senza tenere minimamente conto di quanto fantastico fosse stato prodotto  prima e dopo Spazzali .In realta’, questi tre ,non hanno insegnato niente a nessuno,anzi,disprezzavano gli imitatori,gelosi come erano dei loro primi successi ( anni di fame),sopratutto timorosi, di probabili antagonisti che, potevano contendere (rubare) ,  i primi frutti (guadagni), del loro lavoro .La pittura è squisitamente  e sempre a tempera,acrilico,tempera all’uovo,primi Cinello,il fondo a volte oro, con macchie casuali fatte a spugna o carta di giornale pressata sulla superficie ,preparazione modostuc o gesso e colla di pesce,cera finale.Foppiani e Cinello  non usavano l’olio, lavori ad olio sono estremamente rari.Tutto quello che si legge in questi giorni,o, viene arbitrariamente  attribuito a questa “scuola”,non merita alcun ulteriore commento.

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