Riflette un costume generale la regola,anche dei giornali, di parlare degli amici degli amici,escludendo da quel giro di “convenienze” ogni argomento che potrebbe interferire,fin qui tutto normale,nulla da eccepire è un costume acclarato.Siamo nella logica dello scambio e del piacere reciproco,occorre anche scrivere che ,alcuni giornali si sperticano,esibiscono si autocensurano,inveiscono,approvano una non notizia ,come quello dello sparatore in diretta,che non ho visto,e non mi interessa vedere,visto che tutti i santi giorni c’è qualcuno che spara e taglia la testa a qualcun’altro.Ma lo sparatore ha fatto nozia,una notizia gasata perchè qualche giornalista giustifichi pane e companatico.Ed anche questa è una notizia di costume ,la solita non notizia,visto che è una ciliegina in un cesto zeppo di ciliege dello stesso genere.Poi,poi c’è la storia delle armi ,troppe troppe armi in America etc…etc…si vede che da noi non se ne vede l’ombra ,di armi,ammazzano tutti con uno sputo sulla fronte.E ancora c’è chi perora come da un pulpito che non bisogna inveire contro i migranti perchè si possono suscitare,ripeto ,suscitare commenti razzisti.Non tutti i commenti sui profughi sono di tipo razzista e ,se uno è un razzista gli deve essere permesso di esserlo,sopratutto di esprimerlo (c’è chi afferma che il governo è razzista),in modo civile ma esprimerlo.Allora riassumendo,gli amici degli amici vanno bene,va bene anche per tirare a campare lo sparatore della collega,ma che una notizia non si possa dare perchè si moltiplica,mi sembra un assurdità.Uno moltiplica quello che gli pare ed è sufficiente che, quello che dice o scrive, sia a norme di legge,non inciti alla violenza e ,sopratutto,non faccia violenza.Perchè di questo passo,fra amici e amici,notizia pallose,reprimende da oratorio si corre un pericolo soltanto,dopo la morte della notizia di carta ,si uccide la notizia stessa.