I segni del tuo destino si fecero parlanti nei rivoli sonori che ancora ascolto, il passo rivolto ai colori del mattino, che ci furono fratelli nella strada cinta di fiori che non vedemmo, di cui guardammo le sagome distorte, allora. Ora tutto è chiaro, come dicesti tu, disegnando con il braccio teso il tuo ultimo orizzonte. Aspetto che tu mi sveli l’ultimo mistero.
Francesca Pierucci
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