Siamo profondamente coscienti che il nostro contraddire le scelte e gli indirizzi attuali delle commisioni d’arte e architettoniche sacre,non approderanno a nulla,non solo, non si vorrebbe nemmeno apparire come una qualche fonte di verita’ settaria religiosa, da prendere in considerazione o capace di contraddire scelte imposte dall’alto.Messo in chiaro questo punto ,tuttavia, ci sentiamo di esortare fino allo sfinimento, gli indirizzi e scelte delle commisioni architettoniche verso un cammino spirituale.Non è l’architetto,non l’artista,a dover stabilire le regole,ma solo un profondo senso religioso deve operare nell’architettura e nell’arte,ed è vero,verissimo che ,oggi il senso religioso tituba e brilla solo  per la sua assenza,questo pero’ non ci obbliga a renderci servi di questo impoverimento.Non si tratta di guardare avanti o indietro,ma solo un ritrovato Amore di Dio deve dominare negli edifici sacri .L’arte religiosa non è, e lo ripeteremo fino alla noia,non è la storia dell’arte ma la storia dello Spirito.