Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Lug• 17•21

Mi chiamavo Elisa Pomarelli, 25 anni, e fui uccisa nel 2019. Perché ero lesbica.
Massimo Sebastiani, era follemente innamorato di me, per me era solo un grandissimo amico.Gli dissi che non potevo amarlo perché ero lesbica: lui mi uccise strangolandomi.”

Questa é la storia di Elisa Pomarelli di Piacenza; è stata vista per l’ultima volta in vita dai genitori domenica 25 agosto 2019 prima che uscisse a pranzo con Massimo Sebastiani, quarantasette anni, operaio tornitore conosciuto in paese per le sue imprese bizzarre. Sebastiani era solito trattare Elisa come se fosse la sua fidanzata. Nonostante la ragazza avesse dichiarato apertamente il proprio orientamento sessuale, Sebastiani continuava a nutrire per lei un forte interesse sentimentale. Questo, secondo le ricostruzioni dell’accusa, il movente dell’aggressione a Elisa quel pomeriggio di agosto, nel pollaio della abitazione di Massimo Sebastiani, quando lui le ha stretto le mani alla gola fino a toglierle la vita. Per giorni, dopo aver occultato il corpo di Elisa, Massimo Sebastiani è rimasto nascosto nella soffitta dell’amico Silvio Perazzi. Il 7 settembre Sebastiani è stato catturato e ha fatto ritrovare il corpo di Elisa, nascosto poco lontano nei boschi del Piacentino.
E’ in carcere da quel giorno dove ha manifestato più volte rimorso, senso di colpa e dolore per quanto fatto ad Elisa e alla sua famiglia.

Durante la prima udienza in data 8 marzo 2021, l’imputato, che non era in aula, é stato accusato per omicidio volontario e occultamento di cadavere. Non gli è stato contestata alcuna aggravante di genere, in quanto Elisa non era la sua fidanzata.

La scelta ha scatenato le proteste del mondo LGBT, che in quest’ultimo anno ha posto l’accento sul fatto che quello di Elisa, dovrebbe essere considerato un femminicidio alla stregua di quelli in cui la vittima è moglie o compagna del reo
“Il femminicidio non è l’omicidio della moglie o della compagna in quanto tale, ma l’omicidio di una donna in quanto donna, e questo deve includere le donne lesbiche ammazzate perché “non disponibili” alle attenzioni di un uomo”.

Il processo è stato rinviato al 19 luglio 2021

Kella Tribi

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