Le perle nere di Kella

Written By: bruno - Mag• 22•21

Maria Pia Labianca era una giovane studentessa di psicologia piena di vita. Aveva lasciato il fidanzato Giovanni Pupillo perché si era innamorata di un altro ragazzo, Renzo Tucci.
Nella notte tra il 24 e il 25 febbraio 1999, a Gravina in Puglia, si è consumato il delitto di questa splendida ragazza.
Giovanni Pupillo il suo ex fidanzato le aveva chiesto di cenare insieme, ma appena incontrati è scoppiata una terribile lite perché lui la accusava di averlo abbandonato per un altro: un affronto che considerava “gravissimo”. La giovane ragazza però cerca di spiegargli che la loro storia è finita a causa della sua gelosia e della sua instabilità. Giovanni infuriato la aggredisce.
A febbraio fa ancora abbastanza freddo a Gravina e Maria Pia Labianca indossava una sciarpa quella sera. Giovanni la usa per tapparle la bocca e soffocarla (uno strangolamento avrebbe lasciato dei segni). Quando la giovane smette di respirare, Pupillo carica il corpo in auto e per sviare le indagini, lo trasporta in un antico casolare tra gli ulivi chiamato “la casa degli spiriti”; sulle pareti ci sono una serie di scritte che inneggiano il demonio, e carcasse di animali. Con freddezza Giovanni spoglia Maria Pia e le lega la sciarpa alle caviglie spalancando le sue braccia, poi prende un coltello che ha portato da casa ed esegue un taglio sotto il seno, all’altezza del cuore. Per questo motivo le indagini all’inizio non si sono concentrare su di lui, ma ai seguaci di riti satanici.
Il cadavere di Maria Pia Labianca è stato scoperto solo 3 giorni dopo da un contadino. Giovanni si è presentato al funerale con una rosa blu e si sente male dopo averla posata. Sui muri di Gravina ci sono i manifesti in cui Pupillo esprime il suo dolore per la perdita dell’amata.
Dall’autopsia emerge che Maria Pia Labianca era incinta di due mesi e il test del DNA stabilisce che il padre era Renzo Tucci, il nuovo fidanzato. I tabulati delle telefonate rivelano dei dettagli importanti: l’ultimo che ha chiamato Maria Pia è stato Giovanni Pupillo.
L’attenzione degli inquirenti si concentra quindi su Pupillo.
Dopo un interrogatorio di 22 ore cede e confessa l’omicidio di Maria Pia Labianca,
Nel 2002 Giovanni Pupillo viene scarcerato per decorrenza dei termini. Nel frattempo si presenta a alle udienze del processo che si è trascinato per 14 anni. La prima condanna viene emessa nel 2007, solo nel 2013 diventa definitiva e le porte del carcere si riaprono per scontare la pena di 21 anni per l’omicidio di Maria Pia Labianca.
Nel frattempo, è rimasto libero per sette anni.

Kella Tribi

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