Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Gen• 05•21

In data 3 settembre 2017 Noemi Durini, 16 anni, di Specchia (Lecce) scompare da casa
Tre giorni dopo i genitori denunciano il fatto alla polizia: fino a quel momento avevano sperato che potesse tornare, perché già altre volte si era allontanata a seguito di contrasti con la famiglia, che non approvava il suo rapporto con il fidanzato, il 17enne Lucio Marzo. I genitori avevano sollecitato più volte Noemi a non frequentarlo: la madre aveva addirittura denunciato il ragazzo a causa del suo carattere violento.
Ma ecco che dopo 10 giorni, il 13 settembre 2017, il ragazzo confessa l’omicidio della fidanzata e indica ai carabinieri il luogo in cui ha nascosto il cadavere: sotto un cumulo di pietre a San Giuseppe di Castrignano del Capo.
Spiega di averla uccisa con una pietra e di aver sepolto il corpo tra i sassi. L’autopsia disposta dalla Procura rileva che Noemi è stata prima picchiata e poi accoltellata alla nuca e seppellita mentre era ancora viva: sarebbe dunque morta per asfissia.
Solo nell’aprile 2018 i Ris trovano il Dna di Lucio sotto un’unghia di Noemi. Lucio viene accusato di omicidio volontario con le aggravanti di aver commesso il fatto con premeditazione, per motivi abietti e futili e di aver agito con crudeltà.
Chiede il rito abbreviato che il GUP gli concede e il 4 ottobre il Tribunale dei Minorenni di Lecce lo condanna a 18 anni e 8 mesi di reclusione.
Dopo soli tre anni di detenzione Lucio Marzo chiede di lavorare fuori dal carcere. Per la Legge ne ha diritto, in quanto condannato per il delitto che ha confessato quando era minore di 18 anni.
Il sistema giuridico nei confronti dei minori è molto morbido e consente di avere accesso a sconti di pena e permessi molto più rapidamente.

Kella Tribi.

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