Il castello di Gropparello (Piacenza) sembra uscito da un libro di fiabe. Circondato da una fitta foresta, inerpicato su un blocco di dura roccia torreggia sulla vallata e si affaccia su un burrone,
Una leggenda circonda il fantasma del castello di Gropparello: la Dama Bianca, lo spettro che grida.
Intorno alla seconda metà del 1200, si tenne al castello di Gropparello il matrimonio del conte Pietrone da Cagnano, valoroso combattente e condottiero e Rosania Fulgosio, appartenente alla ricca famiglia guelfa, proprietaria del maniero.
Come spesso accadeva a quel tempo, il matrimonio non era stato dettato da un sentimento d’amore, bensì da ragioni economiche e politiche; tuttavia Pietrone era sinceramente innamorato della giovane donna, nota per la sua straordinaria bellezza
Rosania Fulgosio non ricambiava i sentimenti di Pietrone. Dopo aver combinato il matrimonio, i genitori costrinsero Rosania a dire addio all’uomo che ella aveva amato sin da quand’era ragazza: si trattava di Lancillotto Anguissola, un giovane capitano di ventura fedele al marchese Pallavicino, avversario dei Fulgosio e dei Cagnano.
La vita al castello di Gropparello per i due sposi trascorreva tranquilla, Pietrone da Cagnano, desideroso di accrescere il suo dominio conquistando sempre più territori, era spesso lontano dal maniero per partecipare a qualche battaglia o spedizione.
Rosania, lasciata spesso sola dal marito adempiva ai suoi compiti di castellana con solerzia e impegno, riuscendo a governare il castello
Fra i silenti detrattori di Rosania vi era anche Verzuvia che era venuta a conoscenza del suo passato fidanzamento segreto con un mercenario
Un giorno, il castello venne preso d’assedio dalle truppe del marchese Pallavicino. I pochi soldati a difendere le mura vennero presto uccisi o catturati, e i soldati nemici entrarono nel maniero. Rosania decise di presentarsi al cospetto del capitano, si inginocchia e a mani giunte implora la sua pietà.
Il capitano di ventura si tolse l’elmo rivelandosi Lancillotto Anguissola. l’antico amore di Rosania , Rosania e Lancillotto riscoprirono il loro amore e la loro storia ricominciò
Tuttavia, l’idillio durò poco: Pietron, saputo dell’assedio al maniero, ritornò con il suo esercito
Lancillotto venne aiutato da Rosania a fuggire. Pietrone, sospettando qualcosa, domandò alla moglie se gli fosse rimasta fedele in sua assenza, domanda a cui Rosania rispose di sì, ma il tradimento di Rosania venne rivelato da Verzuvia. Il conte, cieco di gelosia e colpito nell’onore, diede ordine di scavare un antro nelle segrete del castello e, in una notte di tempesta, versò un sonnifero nel vino della moglie, che presto si addormentò. Prese Rosania in braccio e la portò nelle segrete, dove la murò viva all’interno della stanza segreta
Pietrone roso dal senso di colpa, perse completamente il senno: indossò l’armatura, montò a cavallo e imbracciando la spada si gettò nell’orrido su cui si affaccia il castello, trovando la morte sulle rocce del burrone.
La leggenda vuole che, nelle notti di tempesta, dalla torre del maniero si sentano provenire delle grida femminili le urla di Rosania che piange e invoca aiuto, intrappolata nella sua tomba di pietra.
Kella Tribi
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