Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Lug• 06•24

Danjela Neza, 29 anni, è morta in data 7 maggio 2023 dopo essere stata colpita in viso con una pistola Calibro 22. L’ assassino si chiama Sfayou Sow, di 27anni ed era il suo ex fidanzato.
Sfayou aveva chiesto a Danjela un ultimo incontro chiarificatore dopo che lei aveva deciso di porre fine alla loro relazione travagliata. Per questo Danjela aveva deciso di accordargli la possibilità di parlare. Erano le due di notte, in una zona vicina alla stazione ferroviaria di Savona.
“Non ti voglio più, ho un altro. E comunque non l’hai capito che la mia famiglia non lo accetterà mai che io stia con te?” A prescindere dal lato abbandono, Sfayou non tollerava di subire un’umiliazione inesorabile: quella di essere sostituito.
In questo caso, però, non è andato in scena solamente l’ennesimo femminicidio. Sparando in viso, non c’è solamente la volontà di eliminare fisicamente una persona. Piuttosto, si nasconde il desiderio di occultarne per sempre la memoria. Di rimuovere qualsiasi ricordo della donna che viene uccisa, impedendo ai familiari di vederla in viso per l’ultima volta. Come se, di per sé, sacrificare la vita di una persona per delle patologiche e scellerate motivazioni non bastasse. Al contrario, all’assassino serve la consapevolezza di averne annullato anche l’identità, oltre che il fisico. Non è un caso che questa modalità omicida sia quella prediletta dai mafiosi. Nel linguaggio della mala, infatti, sparare al volto significa “hai tradito”.
Safayou ha ucciso Danjela per cancellare per sempre anche il suo ricordo
Danjela, dunque, era divenuta bersaglio e vittima di sentimenti ossessivi e distruttivi di Safayou. Ha deciso di ucciderla colpendola alla testa. Così, dopo l’omicidio, non sarebbe stata più di nessun altro. Nemmeno dei propri cari. A cui sarebbe stata negata per sempre la possibilità di ricordarla come era.
L’uomo ha poi chiamato il 112 ed ha confessato quanto commesso. Ha parlato di un solo colpo di pistola. Alcuni testimoni, però, hanno riferito di aver udito sei esplosioni.
In data 1 luglio 2024 Sfayou e stato condannato all’ergastolo nonché al risarcimento di 400 mila euro ai familiari della vittima.

Kella Tribi.

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