Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Giu• 08•24

L’omicidio di Elisa Claps, la studentessa di sedici anni scomparsa misteriosamente a Potenza il 12 settembre 1993 e uccisa per mano di Danilo Restivo, è tra i più noti casi di cronaca nera risalenti ai primi anni Novanta. Della giovane si persero le tracce per molti anni fino a quando non venne ritrovato il corpo senza vita nel sottotetto della chiesa potentina Santissima Trinità, il 17 marzo 2010.Il suo assassino, Danilo Restivo, 21enne siciliano, nel 2014 è stato condannato a 30 anni di carcere
Elisa Claps, nata a Potenza, coi suoi due fratelli, Gildo e Luciano, apparteneva a una normalissima famiglia, madre impiegata e padre commerciante. Nell’anno in cui è scomparsa, Elisa frequentava il terzo anno del liceo classico. Una domenica mattina, il 12 settembre 1993, la ragazza è uscita di casa per raggiungere la chiesa Santissima Trinità in occasione di una funzione.
Successivamente, una serie di testimonianze confidarono che in realtà Elisa si era accordata con un’amica e insieme avevano deciso di raggiungere la chiesa, non per prendere parte della funzione, bensì per andare a un appuntamento durante il quale avrebbe incontrato un amico,
Quelle furono le ultime ore in cui si sarebbero avute tracce di Elisa, prima che il mistero intorno alla sua scomparsa travolgesse l’intera famiglia per sedici lunghissimi anni.
Nel corso dell’inchiesta giudiziaria si scoprì che la persona misteriosa con la quale quella domenica Elisa doveva incontrarsi, era proprio Danilo Restivo.
Un’altra figura che Gildo Claps, fratello di Elisa, ha più volte definito ambigua è stata poi quella di Don Mimì, il parroco della chiesa della Santissima Trinità all’epoca del delitto. Claps aveva dichiarato che ricevuta la notizia dell’incontro tra Danilo ed Elisa nella chiesa, si era fiondato nel santuario alla ricerca di notizie che potessero aiutarlo a ricostruire la vicenda ed ha ricordato di non aver potuto entrare nella chiesa in quanto le chiavi erano nelle mani del parroco
Anche la madre di Elisa, nelle ore successive alla scomparsa, chiese a Don Mimì se avesse visto la figlia o se conoscesse Restivo, quest’ultimo le rispose in modo evasivo facendo dubitare che fosse a conoscenza di qualche segreto inconfessabile.
Il corpo senza vita della giovane studentessa fu ritrovato diciassette anni dopo, il 17 marzo 2010, nel sottotetto della chiesa Santissima Trinità, scoperti i suoi resti dagli operai che stavano effettuando lavori di ristrutturazione.
Insieme con il suo cadavere furono rinvenuti anche diversi oggetti appartenenti alla vittima, un orologio, degli occhiali, degli orecchini, dei sandali e la sua biancheria strappata.
Ad incastrare definitivamente Danilo Restivo fu il ritrovamento di una macchia di sangue rinvenuta sulla maglietta della sedicenne. L’esito dell’esame del Dna confermò l’effettiva presenza di tracce biologiche a lui appartenenti

Kella Tribi.

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