Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Mar• 16•24

Mara Calisti era una ragazza di 36 anni, indipendente, amante della montagna, la musica ed aveva alcune frequentazioni intime ma pare nulla di particolarmente rilevante
La sera del 14 luglio 1993 ospitò nella propria abitazione a Todi (Perugia) il padre che dalla campagna era venuto a farle visita per qualche giorno.
Quella sera dopo la cena venne a trovarli una vicina di casa, la signora Maria Latterini, Mara rimase a parlare con la sua amica fino alle ore 23.30. Alle ore 3 e 45, il signore che dorme al piano di sotto avverte un rumore sul suo soffitto, un tonfo. È proprio a quell’ora che il padre vede la figlia entrare nella sua camera ed accasciarsi sanguinante sul pavimento mormorando: “Babbo, guarda cosa mi hanno fatto”.
Mara presentava una sola ferita all’emitorace destro di forma triangolare (dovuta per esempio a un punteruolo, un cacciavite) al livello della quarta costola. La traiettoria del colpo aveva una inclinazione marcata dal basso verso l’alto, con una profondità di 8 centimetri ed aveva lesionato l’aorta in due punti. Una ferita che aveva permesso alla vittima di rimanere cosciente per circa 30-50 secondi. Mara indossava solo mutandine e reggiseno e, curiosamente, una grossa collana di corallo. I soccorsi sono vani, muore durante il trasporto in ospedale.
La finestra della sua camera è chiusa con la tapparella abbassata. Si trova al quarto piano, nella stanza non è stato asportato nulla, né la borsetta e nemmeno i gioielli
Si inizia ad indagare: nessun passato tumultuoso, nessuna persona che avrebbe potuto avercela con lei
Mara sembrerebbe aver avuto una relazione con un uomo sposato più grande di lei, tra l’altro si parlò anche del fatto che la ragazza pochi mesi prima avrebbe interrotto una gravidanza. Ma perché avrebbe dovuto incontrare una persona a quell’ora con il padre in casa?
Suicidio? E l’arma? Proprio la mancanza dell’arma ha fatto escludere subito l’ipotesi del suicidio
Come sempre accade nei delitti “della stanza chiusa”, la soluzione logica del giallo non esiste.
Sono trascorsi oltre 30 anni, e il delitto è rimasto irrisolto.

Kella Tribi

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