Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Ott• 28•23

Francesca Ferraguto abita ad Augusta, in provincia di Trapani. E’ una giovane di 18 anni ed è la prima di tre figli. Dal carattere forte e ribelle, Francesca vive con la sua famiglia, nonostante il rapporto turbolento con il padre. E’ proprio nella casa paterna che Francesca incontrerà Gianfranco Bari. Siamo Nel 2006 Francesca incontrerà Gianfranco, all’epoca 32enne, collega del padre della ragazza e se ne innamora prendendo addirittura la decisione di convivere da subito. Ma i genitori si dicono contrari, soprattutto perché Gianfranco ha un matrimonio fallito alle spalle e ben 3 figli a carico. Francesca però resta ferma nella sua decisione, la relazione tra i due prosegue e ben presto anche in famiglia le acque si calmano. I due vivono ormai insieme e i problemi non tardano ad arrivare. I litigi di coppia sono sempre più frequenti e sul volto della giovane donna appaiono sempre più spesso i segni della violenza fisica. La famiglia di lei si accorge della situazione e cerca in tutti i modi di convincere Francesca a lasciare Gianfranco.
Tra alti e bassi passano tre anni dal loro primo incontro. Arriviamo al maggio 2009 e la situazione continua a peggiorare sempre di più. Una sera a casa i due hanno un litigio furibondo, più violento del solito e sarà proprio durante questa lite che Francesca verrà uccisa con un violento colpo alla testa.
Passano i mesi. Francesca è sparita dalla circolazione e nessuno degli amici e dei familiari riesce a vederla o mettersi in contatto con lei. Nessuno può immaginare che la ragazza è già morta ormai da tempo e il suo aguzzino ha trovato un modo atroce per liberarsi del cadavere facendo il corpo a pezzi. Nove pezzi per la precisione, inseriti in nove differenti sacchi di plastica e sotterrati nella tenuta di campagna del padre.Per depistare le indagini Gianfranco continua ad utilizzare il telefono della vittima per mandare messaggi alla madre. Vuole far credere che Francesca abbia deciso di allontanarsi volontariamente. La situazione si protrae così per mesi, fino a quando viene sottoposto ad un pressante interrogatorio dai carabinieri. L’uomo confesserà e condurrà i carabinieri nel luogo dove ha sotterrato il cadavere fatto a pezzi della donna. Il suo corpo viene rinvenuto ormai in stato di saponificazione; è stato comunque possibile identificarlo grazie ad un tatuaggio sul polso.Inizia il processo di Gianfranco Bari. L’uomo è stato accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Poichè non è stata riconosciuta sussistente la circostanza aggravante di avere agito con crudeltà, la condanna definitiva è stata di 20 anni di carcere.

Kella Tribi.

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