Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Feb• 11•23

Josef Fritzl, noto come il ‘Mostro di Amstetten’, ha segregato e stuprato per 24 anni la sua stessa figlia, Elisabeth Fritzl, costringendola ad avere sette figli da quei rapporti incestuosi. L’uomo aveva costruito una prigione segreta nei sotterranei della sua villetta ad Amstetten (Austria) dove, all’età di 16 anni, rinchiuse la povera Elisabeth.
“Sono nato per violentare e mi sono trattenuto per un periodo relativamente lungo. Avrei potuto comportarmi molto peggio”. A parlare, davanti alla psichiatra Adelheid Kastner, è un uomo calmo, con la corona di capelli bianchi, radi e gli occhi celesti così vitrei da sembrare trasparenti.
Tutto era cominciato nell’aprile 2008 con il ricovero in gravissime condizioni di una 19enne senza nome. La ragazza era stata lasciata fuori all’ospedale di Amstetten. Rintracciata la madre rivela la sua vera identità. È Elisabeth Fritz, scomparsa da 24 anni. Con lei viene fermato l’uomo con gli occhi da lupo, suo padre.
La storia di Fritzl ha inizio 73 anni prima, in una modesta casa di Amstetten. Sposa Rosemarie, una ragazza docile e tranquilla che lo rende padre sette volte.
Intanto Fritzl si dedica al progetto della sua villetta, in un sobborgo di periferia. Nel sottoscala Josef ha progettato un bunker anti-atomico a cui lui solo ha accesso. Padre dispotico e violento, con moglie figli, così appena può Elisabeth sparisce nel 1984, all’età di 18 anni.
Otto anni dopo sulla soglia della villetta qualcuno lascia un neonato.”Lo hanno abbandonato davanti alla nostra casa, lo abbiamo adottato”, racconta Josef ad amici e parenti. La scena si ripete per altre due volte, nel 1994 e nel 1996
Nel ’78 Fritzl inizia una serie d’importanti lavori strutturali nei sotterranei della sua villetta Cinque porte meccaniche e due elettroniche, di cui lui solo custodisce la combinazione, separano il mondo di sopra dal mondo di sotto, in casa Fritzl.
Elizabeth non era mia sparita, ma aveva tentato di sottrarsi agli stupri ripetuti del padre fuggendo di casa e poi, riacciuffata, era stata segregata nel bunker, dove viveva per essere picchiata e stuprata ogni giorno da suo padre, rigorosamente senza preservativo perché potesse portare in grembo tutti i figli dell’incesto. Ne metterà al mondo sette, esattamente come aveva fatto sua madre al piano di sopra, perché Josef possa riprodurre in spaventosa copia la famiglia ufficiale.
La vita al piano di sotto si svolgeva al buio, in pochi metri quadrati e senza alcuno stimolo. In una notte che dura 24 ore su 24, Elisabeth aveva tentato di crescere i figli senza potergli insegnare neanche a leggere e scrivere
Nel suo delirio di onnipotenza e dopo 20 anni trascorsi dividendosi tra le due famiglie, Fritzl si era trovato a un certo punto di fronte a una decisione difficile. Nel 2008, Kerstin, la maggiore dei figli di Elisabeth a 19 anni si aggrava e viene portata in ospedale dove tutto crolla come un castello di sabbia alla prima onda. Smascherato vengono aperte quelle otto porte. Ne escono esserini che parlano a grugniti e non sopportano la luce.
Ormai smascherato, il padre-stupratore finisce a processo per riduzione in schiavitù, sequestro di persona, stupro, coercizione, incesto e condannato all’ergastolo. Per gli psichiatri, nonostante il grave disturbo di personalità, è sempre stato capace d’intendere e di volere.

Kella Tribi

You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

Lascia un commento