Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Dic• 08•22

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«Ha tentato di conoscermi carnalmente nel vaso sodomitico havendomi ricercato sin dalli primi giorni che diventò mio marito» confessò Giuliana Maria in un suo memoriale al legato.
Dinanzi al reiterato diniego della donna, il marito Paolo usò le maniere forti: «Mi strapazzava e mi batteva segno che sono stata doi mesi a letto per le gran percosse che mi ha dato perché mi fece cadere doi denti mascellari, e sono stata anco con un occhio tutto pisto».
La sodomizzazione forzata delle mogli da parte dei mariti era un reato grave, abbastanza ricorrente e spesso diventava aggravante nei processi istruiti contro i coniugi violenti.
Il diritto del tempo parlava chiaro: si trattava di un “vitio nefando” punibile con la pena di morte, ma se l’atto veniva compiuto da persone di sesso diverso le pene erano più miti. Buzzarona o buzzarone (colei o colui che si fa sodomizzare) e buzzarare (sodomizzare) sono termini molto frequenti nelle carte processuali del tribunale criminale del Torrone di Bologna in un’accezione ovviamente negativa perché indicavano una pratica ignobile ammessa solo dalle prostitute. Anche se i rapporti anali venivano praticati anche con una certa frequenza e in maniera consensuale da uomini e donne al fine di limitare le gravidanze indesiderate, le denunce presentate erano comunque successive alla rottura della complicità sessuale delle coppie e in tal senso la fattispecie della sodomizzazione forzata serviva semplicemente ad aggravare il quadro accusatorio.

Kella Tribi

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