Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Dic• 03•22

Torre del Greco, Napoli. Maria Archetta Mennella ( Mariarca) è una giovane ragazza solare ed estroversa e lavora come commessa in un negozio di abbigliamento.
Antonio Ascione è un giovane dal carattere aperto e spigliato, fa il pizzaiolo ed ha un figlio, avuto da una precedente relazione
Maria Archetta e Antonio si vedono per la prima volta nella pizzeria dove lui lavora, si piacciono, iniziano una relazione e decidono di convolare a nozze.
I problemi iniziano dopo il matrimonio e l’arrivo del primo dei loro due figli. Maria Archetta perde il suo lavoro, Antonio si rifiuta di dare alla moglie il denaro necessario per occuparsi della casa e di tutte le relative spese. Iniziano così i litigi, che diventano sempre più frequenti e violenti. Arrivano infatti anche le prime violenze fisiche, le prime botte.
Mariarca un giorno scopre che il marito è ludopatico, e spende tutti i suoi soldi alle slot machine.
Dopo 15 anni di matrimonio in cui la donna vive un vero e proprio inferno accanto a quell’uomo bugiardo e violento, decide di chiedere la separazione e si trasferisce con i figli a Musile di Piave, Venezia, dove ha trovato un nuovo lavoro e un altro uomo.
Antonio, fermo nella sua idea di voler riconquistare l’ex moglie, decide di trasferirsi a sua volta a Musile di Piave, e Mariarca gli permette di frequentare la sua casa, così da poter vedere i figli.
E’ la mattina del 23 luglio 2017. Antonio si trova a casa di Maria Archetta, ha passato la notte sul divano. I due figli sono a Napoli per le vacanze. Mariarca dorme ancora. Antonio prende un coltello, si dirige verso la camera da letto e sferra alla donna 5 violentissime coltellate. Dopo averla massacrata, chiama i carabinieri dicendo di aver ucciso sua moglie. All’arrivo i carabinieri trovano la donna in una pozza di sangue
Inizia il processo di Antonio Ascione, svoltosi con rito abbreviato. Il Pubblico Ministero chiede che sia riconosciuto l’omicidio aggravato dalla premeditazione, dalla minorata difesa, dal rapporto coniugale. Tuttavia il giudice ha respinto l’aggravante della premeditazione. La pena definitiva 20 anni di reclusione.
Vent’anni che, se il condannato si comporterà bene, diventeranno poco meno di 14 grazie alla legge Gozzini che sconta tre mesi per ogni anno di pena.

Kella Tribi

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