Le perle nere di Kella.

Written By: bruno - Gen• 22•22

Anahí Benitez aveva sedici anni, amava gli animali, la natura. Sua mamma Silvia l’ha vista l’ultima volta il 29 luglio del 2017, quando è uscita da casa, a Lomas de Zamora. provincia di Buenos Aires per fare una passeggiata.
Ha incontrato degli uomini che le hanno offerto qualcosa da bere e subito Anahí ha cominciato a sudare, a sentirsi mancare. Si chiama ‘respiro del diavolo’, è una potente droga usata per rendere incoscienti le vittime degli stupri. Ha un effetto allucinogeno che si è aggiunto a quello, sedativo, del Diazepam, una benzodiazepina che pure le avevano fatto ingerire.
Un mix che poteva essere letale, ma Anahí è rimasta in vita mentre la sua mente vagava altrove, come staccata dal corpo che non era più suo, era diventato un oggetto estraneo che altri manipolavano, incidevano a sangue con un coltello, colpivano a pugni. Quando lo stupro è finito le hanno messo le mani intorno alla gola, stringendo per diversi minuti, Anahi ha definitivamente lasciato quel corpo, che sei giorni dopo avrebbero ritrovato abbandonato come spazzatura nella Riserva Naturale di Santa Catalina.
Dopo tre anni due uomini sono finiti a processo per aver rapito, seviziato, drogato, violentato ed ucciso la dolce Anahí.
A maggio 2020, uno dei due imputati, Marcelo Sergio Villalba, è stato sollevato dal partecipare al processo per il disturbo psicotico di cui soffre e infine assolto.
L’altro Marcos Bazan, è stato condannato all’ergastolo e scagionato proprio in questi giorni con una decisione della Corte di Cassazione Penale di Buenos Aires che rinvia a un nuovo processo, riportando sul banco degli imputati Villalba.

Kella Tribi

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