L’arte fa i soldi non i soldi fanno l’arte.

Written By: bruno - Mar• 07•19

Occorre ripetere che, per la polemica Ricci Oddi,in cui ho sentito definire il Michetti nel “il funerale” ,opera fotografica fermandosi così alla figura ed al figurato ,con i limiti della propria cultura.Vorrei immodestamente suggerire che l’opera,qualsiasi opera, quel quadro,quella rappresentazione ;”il funerale” è fatta di materia ,pennellate,luce che si frange e infrange polverizzandosi sulla superficie,elaborato materico luminoso che alchimistichimamemnte indica,incanala ,trasforma la luce,luce che rischiara e ottunde quello che l’uomo ,il pittore cerca e ricerca invano dall’inizio del mondo, il suo ipotetico geneticamente universale io.In quelle infinite pieghe si ripiega e nosconde un “io” che è la continuità di un dentro -fuori che il braccio stende nella ricerca condizionata fra impulso e trascendenza,tutto questo (come avviene per il resto dell’universo)solo attraverso la materia, nella materia,nella sola materia,così come si ricerca l’anima proprio nella materia ,anima e corpo o in un corpo dove la materia oscura crea e genera forme corpi,per noi immagini.E ancora, sopratutto la fotografia,vedere quel quadro come una mera rappresentazione fotografica, significa guardare la mummia dell’arte e come tale,vedendola tale,cioè come figura destrutturata è un atto superficiale,per non dire estemporaneo.Nel chiudere questa postilla vorrei ricordare quello che il Vasari diceva ai suoi lettori ,non preoccupandosi di politica e politici: che l’arte fa i soldi,non i soldi fanno l’arte come fa la Fondazione.

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