La tua ultima voce è stata il silenzio, che ci avvolge e parla di tutto ciò che non dicesti ma che sempre fosti. Parla degli uccelli e degli alberi e dell’amato aspro tuo mare, arse spiagge e pinete piegate al vento dove voló la tua agilità di rapace, la inesausta tua corsa. Io ho le tue mani e ho anche il tuo coraggio, e un pezzo di me ti siede al fianco oltre il cielo visibile. Ecco il tuo testamento vivo e parlante.
Francesca Pierucci.
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