La stupidita’ dell’arte povera nelle chiese.

Written By: bruno - Mar• 19•12

Ed ora,ancora due parole sull’arte povera,che è trionfante nel nostro mondo occidentale,ma che non nasce come arte cristiana o particolarmente cristiana,anzi.L’arte povera è un arte divertente,che ognuno puo’ praticare, è un modo per vedere le cose attraverso scarni archetipi,come un geroglifico godimento per iniziati,per uomini ridondanti di banalita’.Due pietre che schiacciano una lattuga, scultura che mangia 1968,al museo Sonnabend,New York.Ci femiamo qua’ il luogo dove è posta questa “scultura” e il suo significato ci dicono tutto del suo valore.Potenza, di persone come Poli,Bandini,Zevi,Lista,Celant ecc.Costoro rappresentano la moda di oggi,non quella di domani che auspichiamo privo di mode,su questo giochino infantile che vede gia’ un principio di fantasia interpretativa dopo il superamento genitale del bambino,sopra questo stadio evulutivo primitivo, sulla semplicita’ e sull’archetipo ci scrivono un mare di parole, senza quelle ,il giochino non funziona,l’arte vera sta nelle loro parole,nella loro narrazione.nella spiegazione,tanto che una volta spiegato,il giochino(arte povera), una volta innestato il rebus, non serve piu’,si è prodotta semplicemente una fantasia,sedicente letteratura creativa minore ,che si avvale di un espediente infantile di animazione degli oggetti,come coloro che umanizzano gli animali.Gli oggetti di qualsiasi forma e, gli animali di qualsiasi specie non hanno nessuna partecipazione all’umano,umanizzarli significa non conoscerli rendendoli impropri e, che sia tutto sommato qualcosa di improprio,sta proprio nel suo ruolo di negazione della pittura. Quando la pittura esercita attraverso il gesto una pulsione profonda ma sempre archetipa nei confronti della natura e dell’anima,non solo,la pittura non svolge la sua mansione principale nella figurazione,ma solo se procede  con una tessitura di Bellezza trascende sè stessa e diviene vera proposta di archetipo,sia esso Divino o umano,la Bellezza non è una immagine ma è la capacita’ di compiere un gesto(pennellata) che forma una trama originale capace di sorprendere,emozionare,far rifletter chi l’osserva,viene dunque in ultima analisi superata la storia o vicenda(raffigurazione),superato anche il colore(lasciamo alle loro foreste i pappagalli)  ci si sofferma piuttosto su quella che potrebbe essere una tessitura che, si sviluppa in tutta l’estensione della superficie dipinta,e,se ,qualcuno desidera chiamarlo archetipo,chiamamolo cosi’ .Inutile aggiungere che la poesia pensata e non scritta è una forma di stupidita’ dell’oggi e di qualche coglione di ieri del tutto trascurati,non essendoci nulla da studiare.Occorrre ancora ribadire con forza che il cammino sopratutto nella fede non è minimale,ma totale,il minimalismo non s’addice alla Fede,occorre essere coinvolti nella totalita’,ci si puo’ avvicinare a Dio con una completa dedizione,un gestucolo d’ arte povera non ci salva,ed un pensierino non serve al divino.L’arte povera è venuta per distruggere la pittura,praticando la retorica del vuoto minimale.Si dice antiretorica e si gonfia dei suoi furuncoli.Uno di questi,per dimostrare che la natura ha piu’ colori della pittura,e ritorniamo al pappagallo sopra citato, ha preso un pappagallo indicandolo come esempio di banalita’ della pittura,certamente il piu’ convinto assertore di questa stupida teoria è proprio il pappagallista(Kounellis).Per non dilungarci troppo  ,proseguiamo nel cammino dell’uomo,del suo umano, del suo Divino,e,per quanto complesso parra’ il nostro lavoro,la nostra poesia,per quanto complessa parra’ la nostra vita,la nostra Fede ,riterremo sempre il nostro elaborare,vivere,sognare,un insignificante archetipo di Dio e tanto ci fa ben sperare .Tutto il nostro lavoro,passato,presente,futuro, non raggiungera’ mai la complessita’ del Divino e ci pare fuori luogo confondere il minimo con il Massimo,il Perfetto,l’Assoluto.L’arte povera è venuta per distruggere secoli di cultura anche cristiana.I sacerdoti che la diffondono, praticano il relativismo e, si assumono le loro brave responsabilita’.Per fare chiaro il concetto di quello che fanno i celebranti modaioli ai fedeli è come se dal parlato si passasse al linguaggio dei muti,vi immaginate una Messa per sordomuti?E anche questa è arte povera.

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