La mia psiche,sviluppo ,vita ed esperienze:la vita ,la sua vita scritta e descritta da sè stesso :Rudolf Hoss,comandante di Auschwitz.Reo confesso,Hoss fu impiccato nel campo dove fu comandante il 16 aprile 1947.Molto si è scritto su questa monografia di uomo che ha fatto carriera solo e,grazie al suo cameratismo;voleva farsi prete ma,tradito dal suo confessore per un peccato innocente,perde la fede,almeno in quella dei confessori.Sale e si trova ai vertici senza nessuno sforzo,forse addirittura grazie ad una sua precedente condanna ed esperienza come prigioniero .Presiede alle stragi concentrazionarie al vertice dell’olocausto,osserva,dice,nota,ma non sente;guarda ma non vede ,preso tutto il giorno nel disbrigo di mille questione irrisolte del suo campo di concentramento;campo che in fondo rispecchia e ricalca i caratteri dei prigionieri di cui aveva già annotato in precedenze le diverse caratteristiche umane da galeotto.Si scopa un ebrea:qualcuno lo definisce un mostro;o come lo fosse.In realtà quest’uomo è solo un ambizioso che,senza arte ne parte sale al vertice di un sistema onnipotente di cui lui sente solo le voci e gli ordini.Ma lui però vi regna;ed è al vertice,con la famiglia,bambini compresi e,a quel che vede ma non sente risponde con lunghe cavalcate.E’ il mondo ,un mondo della sua ambizione,ottenuto senza merito che da detenuto lo fa carceriere;ed è quell’essere salito senza merito che lo premia.Un uomo normale,normale come tanti;come tanti anche oggi ,senza merito;si metterebbero in fila -senza essere necessariamente dei mostri-e si metterebbero in vista ,per un campo di sterminio come Auschwitz.Il testo ha una prefazione di Primo Levi ed una specie di postfazione di Alberto Moravia.
La mia psiche.
Written By: bruno
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Ago•
12•22
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