C’era,una volta,chi pisciava su Catullo e tutti ridevano,ora ci si divide fra Zeffirelli morto, e l’autore del commissario Montalbano moribondo,moribondo all’età giusta per essere moribondi.E c’è chi lancia strali e monocordi consensi a questo o a quello per distinguersi dal belare o gemere, anche se solo la storia,la storia e,il tempo dirà se ne è valsa la pena e per chi,di tante scornate passionali di partiti opposti.E’ tutto un fiorire di geni come fiori a primavera,geni,per lo schermo televisivo,geni per i giornalisti e i direttori dei telegiornali,geni per i quotidiani.Si trova un Leonardo da tutte le parti,Leonardo che,confessiamocelo è anche lui un po’ pompato(Vasari scrive di lui :uno che ha cominciato tutto e finito niente e che, per il grosso pubblico ,”il popolo” (sic), è solo un nome,nome,compreso (oggi si direbbe in dialogo),capito, quanto un taglio di Fontana o la merda in scatola di Manzoni ,per sempre accompagnato nel nulla universale come tutta la storia dell’uomo che rivive e vive nascendo , orgogliosamente ogni volta ignorante,ignorante fino alla morte che è poi l’unico suo modo per sopravvivere.Leonardo, pompato e reso antipatico nelle celebrazioni,antipatico per ignoranza o desiderio di vedere o estrinsecare strafare ostentare in notizie libresche qualità umane che non ci sono,non gli corrispondono e non devono e non possono passare (come l’ingegneria quell'”ingegneria” comune a molti nella sua epoca da lui pare addirittura copiata).Qualità dunque regolarmente fraintese (in tutte le epoche) ad uso e consumo proprio e del proprio tempo,reinterpretate,abbellite,mitizzate aggiornate .Bene, ogni stagione vuole e vede i suoi geni a suo modo ,ma anche i suoi Santi a modo suo,come i suoi mascalzoni sempre nello stesso modo e,spesso queste tre qualità,queste tre “qualità” si esprimono e appaiono sorprendentemente insorgono tutte assieme ,contemporaneamente,nell’avanguardia dei giorni e per i giorni futuri come belle che preparate, farcite addolcite confezionate, pronte ad apparirre nel mondo,pronte,per la gola , la gioia e ,il tormento di molti.Fino a ieri ,gioia e tormento della storia,nella storia e del tempo (fin quando vi fu tempo e storia), oggi,gioia e tormento di tutti i mezzi di comunicazione che, a priori, e per virtù propria decidono per conto loro e prima di ogni “storia” chi premiare sul campo o sulla tomba.E tormento,e come tormento,tormento senza gioia fu quello che fino ieri,dico ieri, vestiva e si è vestito a lutto per tre giorni,per tre lunghi lugubri piangenti giorni e interminabili notturne ore ,per la morte,per la perdita,l’ irreparabile luttuosa perdita di, Frizzi.
La “gloria”.
Written By: bruno
-
Giu•
20•19
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