La bigotta.

Written By: bruno - Set• 09•16

Non sono una bigotta, disse la signora che mi stava consegnando :” Marziale, versi proibiti”,chissà poi perché proibiti,il traduttore o l’editore volevano giocare certamente sul “morboso” e, questo traduttore non lo conoscevo,mi sembrava prolisso incartato, ho sempre preferito Concetto Marchesi.Presi il libro che mi veniva in qualche modo “reso” restituito da qualcuno a cui mai,mai l’avevo donato , donato o prestato.”Per me ,questi versi”,e fece una smorfia che oserei dire sensuale indietreggiando come per allontanarsi dal pericoloso involucro
avvolto in una busta di plastica:”per me questi versi non vanno bene” disse la signora.Ma c’è l’ho già,dissi prontamente ,come per sottolineare che nulla mi doveva,visto che il libro in questione non era mio ,e intanto pensavo alla mia edizione Einaudi comprata tempo addietro quando vivevo senza una lira e ne venni in possesso dopo molti sacrifici, grato di quella fatica ,per quella bella “mia” edizione, di Concetto Marchesi.”Per me questa roba “,guardandomi negli occhi, “non vale nulla nulla” ,continuò la signora, senza aggiungere altro, fissandomi in modo significativo con due pupille acquose.Dissi:ma allora,allora se vai a Pompei ti bendi?La signora non rispose:”comunque soggiunse se c’è l’hai già c’è sempre il caminetto per liberartene”,la cosa mi incuriosì, c’è ancora chi brucia i libri,Marziale poi,Marziale che ha attraversato secoli minacciato dalle “caste” fiamme di un caminetto domestico bigotto.Di Marziale ne ho ,mi pare, due e tre edizioni,quando posso e lo trovo in qualche mercatino lo regalo a un amico presente perché si acculturi,assicurando che Marziale,Marziale è grande, grandissimo.E questi pazienti,questi prendono il libretto a malincuore , forse ne leggono qualche riga poi,poi tutto fininisce scompare ,non se ne parla più ,perchè lo faccia non so , mi soddisfa,da un senso alla mia vita e mi sento come un missionario fra i cannibali.Anche questo,visto che ne avevo già diverse copie ,volevo regalarlo a Ferdinando,ma Ferdinando quella mattina non c’era,e perché avrei dovuto poi regalarlo a qualcuno?Se mi era stato dato,consegnato,proprio a me che non l’avevo mai richiesto, un motivo doveva esserci,per forza doveva esserci,doveva esistere qualche misterioso significato che avrebbe potuto rivelarsi a me .Presi il Marziale e camminando sfogliavo la grossa carta,qualche piegolina al margine, diverse pagine si erano ripiegate come schiacciate,come se un tempo , da lungo tempo nascoste da qualche parte,in qualche luogo.Brutta e prolissa traduzione, per due righe latine ce n’erano sette od otto italiane.Bruciare un libro così,roba da matti ,ma il salvato Marziale forse voleva parlarmi,voleva farmi capire qualche cosa, che cosa?Fu a quel punto che vidi un sottile segnalibri azzurro fra le spesse pagine bianche, la signora doveva aver letto per volerlo bruciare,letto qualcosa che si trovava proprio alla pagine del segnalibro, l’apersi lessi, pagina 133:”Ut pueros emette Labienus vendidit hortos-nil misi ficetum nune labienus habet.”Se non sapete tradurlo andatevi a comprare un Marziale,che questo era l’ultimo epigramma letto dalla bigotta incendiaria,nonché l’ultimo messaggio lasciatomi dal salvato dalle fiamme , per cannibali come voi.

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