Il negozio di Dio.

Written By: bruno - Dic• 26•22

Solo uscendo, l’uomo che vendeva “antichità” al mercatino mi riconobbe,mi riconobbe e sbottò-ah!Lei?Lei,salve-risposi con un saluto a cui l’uomo dietro il bancone illuminato rispose.Poi,poi ebbi la cattiva idea di aggiungere -auguri-al che, l’uomo preso da ira divina rispose-che auguri e auguri un cazzo:bisogna credere,credere per fare gli auguri,credere in Dio:è uno schifo,una vera schifezza tutti questi imbecilli che fanno gli auguri:bisogna credere,fanno schifo-.Girandomi ,sorpreso ma,sopratutto, nel dubbio che l’uomo-quello dietro al bancone ,abbronzato di luce solare-avesse visto in me un qualche ateo , desideravo,imbarazzato aggiungere che :auguri,auguri riguardano anche la salute e la fortuna,fortuna per un futuro per cui non occorre credere-ma ,tutto ,tutto rimase in gola:nella mia gola per cui discendendo le scale di ferro del negozio pensai che forse Dio:Dio in persona ,quella sera,in quel giorno di dicembre :Dio stesso,stesse,stesse assiso e ,abbronzato da lampade solari ,stesse là ,proprio là,là,dietro un bancone ,un bancone illuminato da una luce rossa natalizia per giudicare i vivi e i morti.

You can follow any responses to this entry through the RSS 2.0 feed. You can skip to the end and leave a response. Pinging is currently not allowed.

Lascia un commento