Il Cardinal Francesco Landi: “Sonetto”.

Written By: bruno - Feb• 17•23

In lode delle due statue equestri,che adornano la Piazza grande di Piacenza:fu un Cardinale a scriverne l’elogio-come son cambiati i tempi -e fu,il Cardinal Francesco Landi piacentino con un Sonetto:Argo e Corinto più non mi rammenti-I Saffi,e i Bronzi,cui con mano ardita-Fidia,e Lisippo già dieder moto,e vita,-Di possanza mortale alti portenti.-Due Destrier,che le chiome han sparse ai venti,-La gran Donna del Po fiera m’addita:-Vedi come veloce alla partita-sembran muovere il piede impazienti.-E ai gran Farnesi,che han sul dorso,mira-Come il senno,e il valor,figlio di Marte,-D’ambi sul volto effigiato spira.Stassi Natura attonita in disparte,-e par,che soffra con vergogna,ed ira,-che sì d’appresso la raggiuga l’Arte”.Credo questo Sonetto sia del 1620-i Farnesi erano grassi inquartati e qui son due figurini-e ,per quel che riguarda la “natura attonita in disparte”,il Cardinale con preveggenza ho sottolineato i multipli in vetroresina di Palladino che potrebbe “cantar” benissimo ,ai nostri giorni ,Padre Andrea dall’Asta ,gesuita architetto da Fontevivo (Parma) che, forse attende(e merita anche Lui ) la Berretta Cadinalizia per la sua arte miserabile:o miserabile arte.

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